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Debutto in grande stile con “Novecento” per il Teatro Stabile di Mascalucia

21.10.2019.

MASCALUCIA- La vita di Denny Boodman T.D. Lemon Novecento,  il più grande pianista esistito che sin dalla nascita non ha mai abbandonato la nave Virginian, interpretato in maniera appassionata e vera da Andrea Luca sul palco del Teatro San Gabriele dei Padri Passionisti di Mascalucia per la 31° applaudita stagione del Teatro Stabile di Mascalucia, raccontata dal trombettista Tim, un magnetico e intenso Andrea Zappalà, conquista e coinvolge il pubblico sempre più numeroso in questo straordinario debutto di stagione che inevitabilmente grazie alle musiche inedite del M° Giuseppe Palmeri realizzate appositamente per la pièce “Novecento”, tratta dal monologo di Alessandro Baricco e adattata per le scene dalla regista Rita Re, viene rapito e trasportato a bordo del piroscafo in una dimensione quasi onirica.

Lo spettacolo è semplicemente perfetto in ogni singola scena e battuta nel mostrare il dolore dell’amico Tim nel raccontare la straordinaria vita di Novecento, dove poesia e teatro si sposano e si amano arrivando direttamente al cuore degli spettatori che in uno scorrevole atto unico hanno rivissuto, proprio come accade nella trasposizione cinematografica del 1998 del film “La leggenda del pianista sull’oceano” diretto da Giuseppe Tornatore, la scelta del protagonista di non abbandonare quella nave diventata nido sicuro da cui è impossibile andare via anche a costo della vita stessa.

Commovente il dialogo finale tra i due amici dove il trombettista Tim inutilmente cerca di dissuadere Novecento di rimanere sulla nave, sfiorando le corde più intime dell’anima con la capacità di trasmettere nel pubblico il dolore di vedere saltare in aria uno dei propri affetti più cari senza riuscire a fare nulla.

Emozioni e sentimenti, impreziositi dalle coreografie di Alice Sapienza e Chiara Platania della Moonwalk Dance Studio coadiuvati da un nutrito gruppo di dodici attori vestiti dagli eleganti costumi di Cettina Poma e Graziella Villardita, danno vita ad una delle storie più struggenti mai raccontate prima confermando la bravura della Compagnia del Teatro Stabile di Mascalucia, fondata da Mario Re, nel sapere spaziare tra contemporaneo e tradizionale dove è facile ritrovarsi nelle cuccette di terza classe, i primi tre gradini della scala d’accesso alla nave e nei saloni della prima classe fino alla stiva tra il carbone nero della sala macchine e vivere i sentimenti di speranza e desiderio di tutti quegli emigranti che con la valigia di cartone e gli abiti rattoppati sognavano l’America e il riscatto di una vita migliore.

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