mezzosoprano, percussioni, coro e orchestra, composta da Matteo
Musumeci, libretto di Massimiliano Costantino, direttore dell’Orchestra e del
Coro del Teatro Bellini il maestro Antonino Manuli, mezzosoprano Gabriella
Colecchia. La cantata nasce su commissione del Teatro Massimo Vincenzo
Bellini di Catania, in occasione della festa di sant’Agata, patrona della città,
una delle manifestazioni religiose più famose in Sicilia. Una festa,
dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, che richiama ogni anno
turisti e fedeli da tutto il mondo.
Le composizioni di Matteo Musumeci, compositore catanese tra i più
apprezzati nel panorama nazionale, sono state eseguite al Teatro La
Fenice, dall’Orchestra Sinfonica Siciliana, dalla Filarmonica di Odessa e in
diversi teatri della Germania e della Polonia.
“Con Diva Agatha – dice Musumeci – ho voluto raccontare, attraverso una
struttura musicale ricca di respiri melodici e di aperture ritmiche, sant’Agata
come una donna coraggiosa capace di lottare contro il potere del tempo in
nome del suo credo”.
La cantata si sviluppa in 10 quadri. I primi 5 raccontano in musica il
rapporto tra Agata ed il suo popolo attraverso l’invocazione, il mistero, e il
successivo rivelarsi della Santa in un contesto metafisico. La seconda
parte racconta le cronache del suo martirio, dalla tentazione al processo,
dal martirio al canto di Gloria.
I momenti della tentazione e della processione per la Santa vedranno
protagonista un grande percussionista quale è Alfio Antico, il quale con il
ritmo suggestivo e ammaliante del suo tamburo a cerchio scandirà le
contraddizioni tra il sacro ed il profano. Un ruolo fondamentale è affidato al
coro, diretto da Ross Craigmile, che interpreterà, di volta in volta nei vari
quadri, il popolo, i conquistatori romani, i carnefici, gli inquisitori.