di Elisa Guccione
ROMA – Pippo Baudo con la sua conduzione elegante, familiare e non da gossip riporta la storica “Domenica In” agli antichi splendori regalando al pubblico un prodotto ben confezionato. È proprio il caso di dire: “Ben tornato Pippo, ci sei mancato”.
Ritorna con la quarantesima edizione del contenitore più chiacchierato e discusso sin da quel lontano 1976 inaugurato da Corrado, ricordato all’apertura del programma in un momento dedicato all’importante compleanno della trasmissione, il buon intrattenimento, l’attenzione ai dettagli e ai tempi ben misurati e piacevoli come nel caso dell’intervista condotta dal catanese Baudo e dalla grintosa Chiara Francini promossa ad un ruolo da comprimaria e non da semplice valletta sin da subito, ad Eleonora Giorgi, invitata per presentare il suo ultimo libro “Nei panni di un’altra”, la quale ha raccontato una drammatica pagina della sua vita.
Pippo Baudo, il presentatore più amato d’Italia che ha scritto la storia della nostra televisione, ha puntato all’essenzialità creando con estrema intelligenza un ponte tra presente e passato scegliendo le note di “Domenica è sempre domenica”, cantate da Manuela Zero, sigla d’apertura che cambierà di volta in volta, ripercorrendo a piccoli passi la storia della televisione con la capacità difficile nel caso specifico di non cadere nell’autocelebrazione e senza troppi eccessi tipici della sua imponente personalità. L’intera puntata procede senza intoppi come da copione ricordando il grande varietà e permettendo agli ospiti presenti nello studio 18 di Cinecittà di ritrovare un rapporto con il pubblico che non applaude a comando e con quello seduto nel divano di casa propria. Grandi consensi per la presenza di Fiorella Mannoia, ospite musicale, e la presentazione del nuovo film di Cristina Comencini “Qualcosa di nuovo” con Micaela Ramazzotti e Paola Cortellesi.
Un’ora e mezza intelligente studiata anche nella scelta di far apparire gli ospiti già seduti che si limitano a girarsi, quindi senza ingresso trionfale, appena vengono annunciati lasciando nel pubblico sintonizzato su rai uno la voglia di non spegnere la tv ma di continuare a farsi cullare ed accarezzare da qualcosa di buono, da quella televisione non urlata ed a misura d’uomo.
Elisa Guccione