E’ morto a 75 anni Rutger Hauer, l’attore olandese che divenne popolare in tutto il mondo per il suo ruolo in Blade Runner di Ridley Scott accanto ad Harrison Ford. Il film, girato nel 1982, è ambientato nel 2019 per cui si può dire che l’attore è morto nell’anno in cui il suo personaggio più iconico moriva nella finzione cinematografica. Lo ha reso noto il suo agente ad esequie avvenute. L’attore è morto il 19 luglio nella sua casa olandese dopo una breve malattia.
Nato nella provincia di Utrecht ma cresciuto a Amsterdan, Rutger Hauer è un figlio d’arte, i genitori erano entrambi attori di teatro. La passione per la recitazione grazie a un gruppo sperimentale negli anni Sessanta finché cominciò a lavorare per una serie tv olandese, il salto al cinema grazie al regista olandese Paul Verhoeven con cui ha girato diversi film. L’attore ha lavorato anche con registi italiani, due volte con Ermanno Olmi (La leggenda del santo bevitore, Il villaggio di cartone), con Dario Argento nel ruolo di un vampiro (Dracula 3D) e Lina Wertmueller (In una notte di chiaro di luna).
Nel 1995 le Poste olandesi stampano un francobollo che lo ritrae in uno dei suoi film più famosi, Fiore di carne di Paul Verhoeven (1973), per celebrare il centenario della nascita dell’arte cinematografica. Arrivano poi per l’attore film come Hemoglobin – Creature Dell’Inferno (1997) Il Richiamo della Foresta(1997), Strategia Mortale (1998), Simon Magus (1999), Impulsi Mortali (2000),I Banchieri di Dio – il Caso Calvi (2001) e Confessioni di una Mente Pericolosa(2002) in cui alterna con disinvoltura, nonostante un fisico che lo vorrebbe relegato alla sola azione, ruoli da intellettuale, cattivo e romantico. Hauer si è sposato due volte; dalla prima moglie ha avuto la figlia Aysha (anche lei attrice) mentre dal 1985 si è legato in matrimonio con Ineke, scultrice e pittrice. Del suo lavoro diceva: “Bravo e cattivo ragazzo, eroe o antieroe; non mi importa ciò che interpreto, ogni ruolo ha qualcosa di magico”.