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Escher conquista tutti, oltre mille visitatori al Palazzo della Cultura

Escher conquista tutti, oltre mille visitatori al Palazzo della Cultura

27.03.2017.

CATANIA – Un successo senza precedenti durante la “Notte dei Musei” per la mostra Escher alPalazzo della Cultura di Catania.17457756_1350041851718361_8718018451043516948_n

Ben 1.054 spettatori hanno affollato le sale dell’esposizione.

Promossa dal Comune di Catania, la mostra Escher è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation ed è curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea.

“Lo stupore è il sale della terra” è solo una delle celebri frasi che l’artista amava dire. A lui si deve il merito di aver amplificato le possibilità immaginative della grafica e aver donato lo stupore a tutti coloro che osservano la sua opera, dove tutto è connesso: scienza, natura, rigore analitico e capacità contemplativa. 17505369_1350042415051638_2286841016851071596_o

Per Escher i viaggi in Sicilia costituirono un vero serbatoio d’idee e di esperienze, talmente importanti da produrre effetti duraturi sui capolavori successivi che lo hanno reso famoso nel mondo. È il motivo per il quale, dopo aver illustrato quale fosse il momento di formazione art-noveau dell’artista alla scuola di Jessurun de Mesquita, la mostra pone l’accento sul periodo italiano, con particolare riferimento proprio ai viaggi siciliani.

Escher declina costruzione geometrica e rigore nel segno visionario della ricerca estetica più pura.Artista poliedrico, anticipò correnti artistiche come quelle del Surrealismo e dell’Optical Art di cui può essere considerato un esponente ante litteram.NotteDeiMusei1-670x502

Fu un genio complesso che attinse a piene mani dai vari linguaggi fondendoli in un nuovointrigante percorso e può per questo considerarsi un unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi.

L’arte firmata da Escher, che le nuove tecnologie digitali sembrano rincorrere, facendone propri i risultati, non accenna ad accusare i segni del tempo, nonostante siano trascorsi quarantaquattro anni dalla scomparsa dell’artista.

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