Catania- Sul palco del Teatro Metropolitan per l’ultimo appuntamento di stagione della “Nuova Compagnia Sipario”, diretta da Turi e Federica Amore si consuma tra copiosi e convincenti applausi la storia dell’impenitente e ricco don Giovanni Attilio Fragalà, interpretato da un sempre bravo Emanuele Puglia autore del testo e dell’accurata regia, e di quattro giovani e procaci donne, interpretate da Federica Amore, Marta Limoli, Mirella Petralia e Adele Ferlito, ormai diventate delle ex mogli scomode che non vogliono essere messe all’angolo dal nuovo amore di turno perdendo privilegi e posizione. Si ride di gusto, come non accadeva da tempo, nei due atti di “Una moglie di troppo” commedia divertente e stuzzicante che strizza consapevolmente l’occhio alla pochade francese con una spruzzatina di commedia sexy all’italiana.
Obiettivo del protagonista ritornare finalmente libero da ogni pseudo legame e soddisfare al meglio e senza freni la propria sessualità sfruttando, come possibile ancora di salvezza, l’arrivo del vecchio amico di infanzia il sempliciotto, poco istruito e spiantato Salvatore Mangiapane, interpretato da un divertente Turi Amore ignaro di essere in un certo senso l’apparente possibile chiave verso la libertà dell’amico ritrovato.
I ritmi della messa in scena sono veloci e brillanti tanto da ricordare lo stile anglosassone, senza disdegnare i sapori del teatro popolare siciliano sottolineati dall’interpretazione di Carmela Trovato nelle vesti della cameriera, che con le sue battute incarna perfettamente la saggezza popolare.
Le quattro protagoniste femminili rappresentano con pregi e difetti le peculiarità caratteriali della nostra società tra l’elitaria cultura del personaggio impersonato da Federica Amore o la teledipendenza da programmi trash di Mirella Petralia o la spiritualità al limite del bipolarismo di Marta Limoli o l’esuberanza fisica come passepartout per ottenere successo nel mondo dello spettacolo di Adele Ferlito sono sotto certi aspetti la declinazione moderna della commedia degli equivoci, per una pièce briosa che diverte e conquista grazie ad un umorismo pungente e sarcastico capace di mantenere sempre alta l’attenzione dei presenti in sala.
Una storia d’amore e tradimenti, completata dell’interpretazione dell’attore Luca Micci, dove il pubblico ha in parte rivisto se stesso e le piccole o grandi infedeltà vissute nei confronti del proprio partner, di cui le cronache quotidiane sono esempi di pagine teatrali realmente accadute, per raccontare una commedia dal finale al fulmicotone.