Maria Andaloro e Serena Maiorana: “Impossibile raccontare le emozioni e le sfumature di un viaggio che ci ha cambiate”
«C’è un prima e c’è un dopo Franca e le altre», con queste parole Maria Andaloro sottolinea quanto sia stata densa e coinvolgente l’iniziativa che l’ha portata a raggiungere in camper le scuole siciliane, insieme all’amica e scrittrice Serena Maiorana, per sensibilizzare contro la violenza di genere. Un’esperienza difficile da riassumere e dalla quale lei stessa non potrà più prescindere «perché – continua Andaloro, ideatrice a anima dell’evento – è impossibile raccontare le sfumature, le preziose osservazioni degli studenti e delle studentesse, le articolate riflessioni sviluppate insieme a loro e le emozioni provate ascoltandoli leggere le parole che Serena ha scritto per il progetto». Dieci giorni di viaggio (dal 18 al 28 ottobre), un camper, due donne e due storie di violenza e riscatto narrate nelle scuole siciliane, per ragionare insieme ai più giovani e sviluppare con loro un percorso di consapevolezza su un fenomeno sociale pervasivo, che affonda le sue radici in una cultura sessista fonte di discriminazioni spesso sottovalutate. È stato questo Franca e le altre, un progetto che ha unito tradizione, memoria e attualità, sul modello degli antichi cantastorie siciliani, per rompere gli stereotipi e contribuire concretamente a diffondere una cultura dell’uguaglianza. «La prima storia che abbiamo raccontato – precisa Serena Maiorana – è quella di Franca Viola, che con il suo coraggio e ha cambiato per sempre la vita di tutte le donne italiane e alla quale, fin dal titolo, è dedicata l’intera iniziativa. Franca rappresenta un esempio positivo di grande valore storico e sociale, eppure gli studenti che abbiamo incontrato non sapevano chi fosse, almeno prima del nostro passaggio». La seconda invece è una storia di pura invenzione eppure simile alle troppe reali che ogni giorno riempiono le pagine dei giornali: «la protagonista e una giovane donna, moderna ed emancipata – prosegue Maiorana – che diviene vittima di femminicidio da parte del suo ex fidanzato. Abbiamo scelto di non darle un nome perché volevamo facilitare l’immedesimazione, ponendo l’accento sulla trasversalità di un fenomeno che necessita di interventi strutturali tesi soprattutto alla prevenzione». L’iniziativa ha fatto tappa in un comune di ciascuna province siciliana ed è collegata alla nota campagna “Posto Occupato”, ideata dalla stessa Andaloro, che in tre anni ha raccolto migliaia di adesioni, in tutta Italia e anche all’estero.