di Elisa Guccione
CATANIA- Attore tra i più apprezzati in Italia e all’estero. Promotore della nostra cultura in giro per il mondo e volto di numerosi film e fiction di successo. Parliamo di Gilberto Idonea protagonista in questi giorni su canale cinque della quinta edizione della fortunata serie “L’Onore e il Rispetto”. Lo incontriamo nel backstage del Teatro Metropolitan durante le prove di “Fiat Voluntas Dei”, spettacolo conclusivo dell’edizione 2017 della rassegna “Stagione a quattro stelle”, per l’imminente debutto di sabato 22 aprile.
Gilberto Idonea indossa nuovamente i panni del procuratore Trapanese anche nell’ultimo capitolo della saga “L’Onore e il Rispetto”. Com’è cambiato questo personaggio nel corso degli anni?
“Trapanese è diventato ancora più colluso, antipatico ed odioso. È un uomo assetato di potere che, come abbiamo visto, non ci pensa troppo ad usare la sua posizione per ottenere risultati a lui favorevoli anche se significa andare contro la legge. Sicuramente, per me che a teatro sono un attore comico, è una sfida molto stimolante e faccio di tutto per renderlo ancora più odioso”.
Dalla prima puntata si preannunciano nuovi problemi per il suo personaggio. Ci può anticipare qualcosa?
“Mi hanno affibbiato una nipote ribelle e “pericolosa” che farà disperare questo zio-padrone fino al punto di passare anche lei dalla parte sbagliata. Dovrò affrontare parecchi problemi, molti causati dalla giovane Rosalinda come il rifiuto del matrimonio con il barone Minniti”.
Ci racconta qualche attimo del backstage…
“Durante le riprese mi divertivo ad insegnare alla calabrese Giulia Petrungaro, ovvero mia nipote Rosalinda, il nostro dialetto e la nostra cadenza. Le lezioni erano molto divertenti e devo essere sincero che ad ogni ripresa diventava sempre più siciliana”.
Questa quinta edizione de L’Onore e il Rispetto è davvero l’ultima serie o alla fine sarà lasciata qualche possibilità di una ripresa magari fra qualche anno?
“Cosa succederà non lo posso svelare. In questa serie molti segreti vedranno la luce. È chiaro che se nei titoli è stato scritto “ultimo capitolo” e non “L’Onore e il Rispetto 5” tutto fa presagire l’intenzione di Gabriel Garko di abbandonare il personaggio di Tonio Fortebracci, ma dovete vedere tutta le puntate per sapere cosa accadrà fino in fondo”.
La parola mafia è legata indissolubilmente alla nostra terra. Da siciliano cosa pensa di tutto questo potere mediatico negativo promosso dai vari telefilm a sfondo mafioso?
“La più grande fiction sulla mafia è stata ed è “La Piovra”. Quando ho girato una serie in Russia ricordo che un tassista mi riconobbe chiamandomi Piovra. Tutte le varie fiction mafiose nascono dal programma di Rai uno. Il cattivo, inutile negarlo, stimola da sempre l’interesse, incuriosisce ed affascina il pubblico, per questo le produzioni scommettono su questo tipo di genere. Sicuramente è doveroso discernere la realtà dalla finzione e capire che in Sicilia non c’è solo la mafia e non è solo una nostra prerogativa”.
Elisa Guccione