Il Regno Unito supera l’Italia e taglia per primo in Europa il poco invidiabile traguardo degli oltre 30.000 morti per coronavirus. Il giorno nero del Paese della Brexit arriva il 5 maggio: con la conferma statistica del triste primato di nazione con più vittime in cifra assoluta nel Vecchio Continente, seconda al mondo dietro gli Usa, a causa del Covid-19. Un bilancio imbarazzante per il governo Tory di Boris Johnson destinato a riproporre polemiche e interrogativi sulla risposta iniziale alla minaccia malgrado il tentativo di BoJo di presentare come “un successo” l’aver evitato il temuto sovraffollamento degli ospedali. A certificare un dato ormai atteso è stato l’ultimo aggiornamento capillare dell’Ons, equivalente britannico dell’Istat, reso noto con cadenza settimanale. Aggiornamento che, con l’aggiunta dei decessi classificati come casi sospetti (casi che altri Paesi europei non inseriscono), porta ad almeno 29.710 i morti censiti in Inghilterra e Galles fra ospedali, case di riposo, abitazioni private e ricoveri vari alla data del 2 maggio; 32.375, includendo Scozia e Ulster. Il suggello di un record continentale che si conferma anche limitandosi solo alle cause di morte certe registrate fino a oggi e snocciolate nella conferenza stampa quotidiana di Downing Street tenuta dal ministro degli Esteri, Dominic Raab: per un totale di 29.427 (693 più di lunedì, col recupero di alcuni dati arretrati del weekend) comunque superiore, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, ai 29.315 dichiarati adesso dall’Italia.
E sono oltre 250mila i morti a causa del coronavirus nel mondo. E’ quanto risulta dai dati della Johns Hopkins University. Si tratta di 256.894 vittime e 3.659.271.
“Sappiamo che quasi certamente ci sarà una seconda ondata dell’epidemia da coronavirus. La maggior parte degli scienziati è di questo avviso, e molti ritengono che ci sarà anche una terza ondata”, ha affermato il presidente dell’Istituto Robert Koch, Lothar Wieler, a Berlino.
STATI UNITI – Negli Usa il bilancio delle vittime per il coronavirus ha superato quota 70 mila: secondo i dati della Johns Hopkins University i decessi sono 71.031 mentre il numero dei casi ha oltrepassato la soglia degli 1,2 milioni (1.203.673 per l’esattezza).
Negli Stati Uniti una donna è stata accusata insieme al marito e al figlio di aver ucciso una guardia di sicurezza che aveva rifiutato l’ingresso della figlia in un negozio perché non indossava la mascherina. Lo rende noto la Bbc, spiegando che il fatto è accaduto nel Michigan, uno degli stati americani più colpiti dall’epidemia. La vittima, il 43enne Calvin Munerlyn, è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco alla nuca venerdì. La donna, Sharmel Teague, è stata arrestata, mentre il marito e il figlio restano i libertà, ma tutti e tre sono accusati di omicidio. Il governatore del Michigan, Gretchen Whitmer, ha ordinato a tutti i residenti dello stato di indossare mascherine quando si trovano all’interno dei locali commerciali per combattere Covid-19. I negozi possono rifiutare il servizio a chiunque non rispetti questa regola. La scorsa settimana centinaia di persone, alcune delle quali armate, avevano protestato davanti all’ufficio del governatore chiedendo di revocare l’ordine di lockdown.
SPAGNA – In Spagna si stabilizza la curva delle vittime da coronavirus. Sono 185 nelle ultime 24 ore (in leggero aumento rispetto al giorno prima), per un bilancio complessivo di 25.613. Nel bollettino quotidiano, riportato dal Pais, si legge che i casi complessivi sono 219.329, con un aumento di 867 in un giorno.
GERMANIA – Il numero dei nuovi contagi in Germania continua ad esser contenuto intorno ai 600 e “questa è una notizia molto positiva”. Il tasso di contagio R0 scende a 0,71 mentre il tasso di mortalità è salito invece al 4,2%. Lo ha detto il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, in conferenza stampa a Berlino. Il numero dei contagi aggiornato alla mezzanotte di oggi è 163.860 (e cioè +685 rispetto al giorno precedente) mentre le vittime sono 6.831. La Baviera accelera sull’allentamento delle misure di restrizione e annuncia la riapertura dei ristoranti, dal 25 maggio, degli hotel dal 30 e degli asili entro la fine del mese. Gli spazi esterni dei locali potranno riaprire già dal 18 maggio. Le decisioni prese dal gabinetto locale sono state annunciate dal presidente del Land Markus Soeder. Non è la prima regione tedesca ad aver spinto sull’acceleratore: la Bassa Sassonia ha annunciato ieri il suo calendario delle riaperture per andare incontro al settore gastronomico, che teme un’ondata di fallimenti in Germania.
AUSTRIA – In Austria da ieri alle università gli esami le lezioni possono svolgersi come di consueto. Per i numerosi studenti altoatesini, che frequentano le università oltre Brennero, è però prevista una quarantena di 14 giorni oppure in alternativa la presentazione di un test Covid. Estendere la possibilità di effettuare il test del coronavirus agli studenti universitari altoatesini che devono tornare in Austria per la ripresa dell’attività accademica: è la richiesta rivolta all’assessorato alla sanità della Provincia di Bolzano dall’Associazione universitaria sudtirolese. L’associazione ha già ottenuto che nell’ultima ordinanza del presidente della Provincia contenente nuove misure per l’emergenza Covid-19, tra gli spostamenti fuori regione ammessi fossero contemplati anche quelli per motivi di studio. Ora, però, c’è un nuovo scoglio da superare per i numerosi giovani altoatesini che studiano in Austria dove gli atenei sono stati riaperti. Le autorità austriache, infatti, hanno stabilito che chi voglia tornare nella città sede dell’università frequentata, debba andare in quarantena per 14 giorni o, in alternativa, esibire un certificato di negatività al test del coronavirus.
BELGIO – In Belgio sono 97 i nuovi decessi legati alla pandemia di Covid-19 che sono stati segnalati nelle ultime 24 ore: 57 sono avvenuti in ospedale e 40 nelle case di riposo. Fra questi ultimi, per il 62% il contagio è stato confermato da test di laboratorio mentre gli altri casi sono considerati sospetti. Il totale delle vittime nel Paese sale così a 8.016. Lo annunciano le autorità sanitarie nel loro bollettino quotidiano, sottolineando che il 53% del totale delle vittime è deceduto nelle residenze per anziani, ma solo per il 18% dei casi il contagio è stato confermato. I nuovi casi registrati sono 242, per un totale di 50.509 dall’inizio dell’epidemia. Per quanto riguarda gli ospedali, la situazione resta in continuo miglioramento: 84 persone sono state ricoverate nelle ultime 24 ore e attualmente sono 646 i pazienti in terapia intensiva (-9) e 387 necessitano di assistenza respiratoria (-14). Le nuove dimissioni sono invece 63, per un totale di 12.441.
OLANDA – Le autorità sanitarie olandesi rendono noto che da ieri si segnalano 86 morti e altre 317 persone positive. I ricoveri sono 89. In totale nei Paesi Bassi si contano 5.168 decessi, 41.087 contagi e 11.126 ricoveri. L’Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente olandese Rivm ricorda che non tutte queste persone segnalate sono state ricoverate in ospedale o sono morte nelle ultime 24 ore. Alcuni pazienti vengono riportati in seguito. Pertanto, i dati dei giorni precedenti sono spesso integrati. Rivm precisa infine che le cifre degli ultimi giorni corrispondono al quadro secondo cui le misure stanno funzionando.
SVIZZERA – Il numero di nuovi casi registrati in Svizzera nelle ultime 24 ore è stato di 28, contro i 76 annunciati ieri e gli 88 di domenica. Lo rivela l’ultimo rapporto reso noto all’Ufficio federale della sanità pubblica, precisando che le cifre dei casi giornalieri sono soggette a fluttuazioni settimanali. La Svizzera e il Principato del Liechtenstein hanno registrato finora un totale di 30.009 casi confermati in laboratorio e 1.483 decessi in relazione al Covid-19. L’incidenza dei casi ammonta a 350 per 100.000 abitanti. Da lunedì prossimo entrerà in vigore in Svizzera la seconda fase di allentamento dei provvedimenti per combattere il coronavirus. Annunciata la settimana scorsa dal governo, essa prevede in particolare la riapertura, nel rispetto di determinate regole, delle scuole di livello elementare e secondario, di negozi, ristoranti, mercati, musei e biblioteche. Le regole di distanziamento sociale e di igiene dovranno essere rispettate anche in futuro e dall’11 maggio, i cantoni dovranno tracciare in modo capillare le nuove infezioni
BULGARIA – In Bulgaria nelle ultime 24 ore sono stati registrati 57 nuovi casi di coronavirus (15 i ricoverati in ospedale), dei quali 7 sono giovani di età fra i 4 e 18 anni. Il bilancio complessivo dei contagi sale così a 1.689. Come riferiscono le autorità, si registrano quattro nuovi decessi, per un totale di 79 vittime. Sono emersi cinque nuovi casi di contagio fra il personale medico sanitario, il cui bilancio sale a 182. Negli ospedali sono ricoverati in tutto 316 pazienti, 37 dei quali in terapia intensiva.
UCRAINA – Sono 12.697 i casi di Covid-19 finora registrati in Ucraina dall’inizio dell’epidemia, di cui 366 accertati nel corso delle ultime 24 ore. I decessi provocati dal nuovo virus ufficialmente sono in totale 316, 1.875 persone sono invece guarite. Lo riferisce il ministero della Salute ucraino, ripreso dal Kyiv Post.
RUSSIA – Sono 10.102 i casi accertati nelle ultime 24 ore in Russia, un po’ meno dei 10.581 nuovi contagi annunciati ieri e dei 10.633 di domenica, che rappresentano il numero più alto di contagi giornalieri finora registrato nel Paese. Lo riporta la task force anticoronavirus russa, ripresa dall’agenzia di stampa statale Tass. In totale, stando ai dati ufficiali, i casi di Covid-19 in Russia dall’inizio dell’epidemia sono 155.370. Le vittime del nuovo virus sono ufficialmente 1.451, di cui 95 decedute nelle ultime 24 ore.
ISRAELE – Nuovi dati incoraggianti sono giunti dal ministero della sanità mentre Israele intraprende da oggi una cauta ‘strategia di uscita’ dalla crisi del coronavirus. Nella giornata di ieri si sono avuti solo 31 nuovi contagi, ed il numero dei casi positivi è così salito a 16.268. Nel frattempo il totale delle guarigioni ha raggiunto la cifra di 10.223, con un aumento di 365 unità rispetto a ieri. I decessi sono adesso 237, tre più di ieri. In calo il numero dei malati gravi (ora 89), e di quanti fra di essi sono in rianimazione.
GIORDANIA – Negli ultimi sette giorni non è stato rilevato in territorio giordano alcun nuovo caso di coronavirus. Quattro casi positivi sono stati invece registrati agli ingressi ai valichi di frontiera ed il numero complessivo dei contagi è salito così a 465. Ma al momento solo 64 persone necessitano ancora cure. Lo ha riferito il ministro giordano della sanità Saad Jaber, citato dalla agenzia di stampa ufficiale Petra. Il ministro ha aggiunto che anche se i risultati ottenuti appaiono soddisfacenti, il governo giordano preferisce mantenere ancora un atteggiamento prudente per garantire la salute pubblica. Da parte sua il ministro di Stato per le questioni dei media Amjad Adaileh ha preannunciato che da mercoledì diversi settori economici saranno autorizzati a riprendere le attività, dopo settimane di chiusura. Ma gli spostamenti fra i diversi governatorati del Paese restano ancora soggetti a particolari restrizioni.
COREA DEL SUD – La Corea del Sud ha registrato ieri zero nuovi casi interni per il secondo giorno di fila e solo tre importati che, nel complesso, rappresentano i minimi dai due contagi accertati il 18 febbraio. Con un totale di 10.804 infezioni, secondo gli aggiornamenti del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), il governo ha deciso di allentare le regole sul distanziamento sociale consentendo il ritorno a scuola da mercoledì 13 maggio, parte del nuovo “schema di quarantena della vita quotidiana”.
BRASILE – Sono 263 i decessi per Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Brasile. Lo ha annunciato il ministero della Salute, precisando che il numero totale delle vittime è 7.288. I contagi accertati oggi sono 4.075, per un totale di 105.222. Il tasso di mortalità è del 6,9 per cento.
INDIA – L’India, con 3.900 nuove infezioni, ha registrato il suo più forte aumento in 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della salute, secondo quanto riporta la Bbc. Nel paese in tutto ci sono 46.433 casi accertati, inclusi gli oltre 12.000 guariti e i 1.568 morti. La crescita dei casi potrebbe essere dovuto all’aumento dei test: più di 80.000 persone in tutto il paese sono state testate ieri e i funzionari sanitari sperano di iniziare presto a effettuare 100.000 test ogni giorno. L’India da ieri ha allentato le misure restrittive, aprendo piccoli negozi e uffici privati, ma solo al 20% del personale.
IRAN – Salgono a 99.970 i casi di coronavirus in Iran, con 1.323 contagi registrati nelle ultime 24 ore. Le nuove vittime sono 63, per un totale di 6.340 decessi confermati. I malati in terapia intensiva sono 2.685, mentre i pazienti guariti aumentano a 80.475. I test effettuati sono complessivamente 519.543. Lo ha reso noto nel suo bollettino quotidiano il portavoce del ministero della Salute iraniano Kianoush Jahanpour.
AFGHANISTAN – Una ragazza incinta di 18 anni è morta di Covid-19 in Afghanistan, secondo quanto reso noto oggi dal ministero della Sanità, citato dal sito della Bbc in persiano. La stessa fonte ha detto che nelle ultime 24 ore nel Paese si sono registrati 330 nuovi contagi, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza. La giovane incinta, ha precisato il vice ministro della Sanità, è deceduta nella provincia orientale di Nangarhan, al confine con il Pakistan. I contagi hanno raggiunto il numero di 3.224. I 5 morti confermati nelle ultime 24 ore portano il totale delle vittime a 95. I guariti sono 421.
PAKISTAN – Sono saliti a 486 i morti in Pakistan, mentre i casi di contagio registrati ufficialmente sono 21.501, con un aumento record di 1.315 casi nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Sanità. Le province più colpite sono quella orientale del Punjab e quella meridionale di Sindh. Intanto a Peshawar, nel nord-ovest del Paese, il più grande ospedale pubblico ha chiuso il reparto di ginecologia dopo che 29 dei medici e degli infermieri, su un totale di 68, sono risultati positivi al test. Sono attesi i risultati dei tamponi eseguiti su un’altra parte del personale.
CONGO – Il ministero della Salute della Repubblica democratica del Congo afferma che 101 detenuti del carcere militare di Ndolo, ubicato nella capitale Kinshasa sono risultati positivi al coronavirus. Lo riporta Bbc Africa, specificando che solo tre detenuti contagiati sono stati ricoverati in un ospedale fuori dalla struttura, mentre sei sono sotto stretto controllo nel carcere e gli altri hanno sintomi lievi. Le autorità affermano che ieri tre ali del carcere sono state oggetto di disinfezione. Il Paese conferma a oggi 682 casi di coronavirus e 34 decessi.