di Elisa Guccione
Ph Dino Stornello
CATANIA- Grande partecipazione di pubblico con numerosi applausi e commenti di sottofondo nelle scene più dure all’Arena Adua per il film di denuncia “Il delitto Mattarella”, prodotto da Cine 1 Italia e Arancia Cinema, del regista Aurelio Grimaldi autore anche della sceneggiatura. Chiaramente ispirato e influenzato dallo stile di Francesco Rosi ed Elio Petri il film sposa la causa dell’impegno civile e morale, riportando alla memoria una delle pagine più cruenti ed oscure della nostra storia spesso dimenticate e mai abbastanza onorate. Bloccato a causa dell’emergenza sanitaria ritorna nelle sale e nelle arene- come ha spiegato Tuccio Musumeci, nel ruolo di Salvo Lima, presente alla prima proiezione catanese, insieme ad altri protagonisti del film come Guia Jelo, Angelo Tosto, Riccardo Maria Tarci, Fabio Costanzo e Verdiana Barbagallo introdotti dal quadro storico del giornalista Franco La Magna– per rinverdire la memoria di chi quarant’anni fa ha assistito a quel momento e far conoscere a chi fosse ignaro le difficoltà politiche del periodo, il rapporto tra mafia e il presidente del consiglio Giulio Andreotti passando per la Banda della Magliana fino ad arrivare a Gladio, l’organizzazione paramilitare promossa dalla Cia, cancellando la pista del terrorismo e aprendo la giusta via che indicava la matrice mafiosa.
Un cast volutamente siciliano che vede nel ruolo del protagonista David Coco, il quale interpreta alla perfezione la voglia di rinnovamento e pulizia del presidente della regione siciliana di bloccare la mafia, con al fianco altri nomi importanti come Leo Gullotta nel ruolo del deputato Rosario Nicoletti, Donatella Finocchiaro nelle vesti della vedova Irma che nonostante combatta per far incriminare l’esecutore dell’omicidio non riesce a far provare la sua colpevolezza, Andrea Tidona riveste il doppio ruolo dell’ispettore Mignosi ed è la voce narrante del film che accompagna lo spettatore nei particolari storici, Tony Sperandeo è il colluso Vito Ciancimino e Ivan Giambirtone è Giovanni Falcone.
L’intero plot narrativo è basato nel ricostruire la personalità di Mattarella tra pubblico e privato onorandone la memoria con il preciso e necessario intento di smuovere le coscienze di chi guarda, sensibilizzando l’opinione pubblica nel non ricadere negli errori del passato per un lavoro sicuramente ben fatto che strizza l’occhio al genere documentaristico.
Elisa Guccione