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Il femminicidio sul palco del Verga con lo spettacolo “Studio per carne da macello” di Valentina Ferrante e Micaela De Grandi

Il femminicidio sul palco del Verga con lo spettacolo “Studio per carne da macello” di Valentina Ferrante e Micaela De Grandi

23.11.2018.

Dedicato alle donne uccise da uomini che le vedono come oggetto del possesso più che del desiderio d’amore. È lo spettacolo Studio per “Carne da macello”, progetto teatrale scritto e diretto a quattro mani da Ferrante/De Grandi, al secolo Valentina Ferrante e Micaela De Grandi in scena al Verga domenica 25 novembre alle ore 20.45. Il titolo ha debuttato nel 2017 al Chiostro dei Minoriti per la rassegna “Altrove”, promossa e organizzata dal Teatro Stabile di Catania nei luogi storici della città, per accendere i riflettori su importanti temi sociali. La produzione è stata realizzata dallo Stabile etneo in collaborazione con Banned Theatre. Il cast è tutto al femminile. Come spiegano Ferrante e De Grandi: «Evidenziamo in teatro la denuncia del femminicidio, perché cultura e conoscenza portano civiltà e grazie ad esse, forse, riusciremo un giorno a sconfiggere i nostri demoni. Donne di plastica o avvolte nella plastica. Donne inguainate, bendate, coperte per non essere guardate. Bambole intontite, merci da scaffale, scoperte per essere ammirate. E poi prese, usate, avvolte nel sacco della spazzatura e gettate. Si fa ciò che si vuole di una donna, di una femmina. Giornali e televisioni mercificano il suo corpo, lo sentiamo dappertutto, è suggerito in ogni immagine, in ogni parola. Qualcosa non va ma inaspettatamente ci stiamo e siamo tutti vittime e tutti carnefici. L’uomo che ama e fa e disfa, la donna che ama e lascia fare. Ma l’amore no, non è possesso, non prevede gerarchie! Quello è il retaggio di una cultura maschilista che all’apparenza non è più ma che nella sostanza ci pervade».

“Carne da macello” è perciò una discesa agli inferi, un viaggio per accrescere la consapevolezza dell’orrore e ritornare, si spera, alla luce. Sottolineano ancora Ferrrante/De Grandi: «Ciò a cui lo spettatore, suo malgrado, assiste ogni giorno attraverso il martellante tam tam mediatico, gli verrà svelato nel profondo. Adesso, in questo luogo, chi vorrà vedere dovrà armarsi di coraggio e guardare oltre quel muro trasparente che lo separa dall’orrore. Adesso si ride!

Uno squarcio nell’inferno della nostra realtà “surreale”. E siamo proprio noi le vittime di una società che ci aggredisce brutalmente con immagini e dettagli orrorifici e che rivende il dolore altrui patinandolo brutalmente e rendendolo quasi seducente. Studio per “Carne da macello” è un happening teatrale durante il quale, ogni sera, secondo il “modus creandi” di Banned Theatre, si svilupperanno immagini e suggestioni sempre nuove, frutto del lavoro di improvvisazione degli attori. È il viaggio nel teatro scomodo, quello dell’animo umano, e nell’orrore della moderna coscienza sociale».

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