di Elisa Guccione
CATANIA- “Ricordare i propri cari con un sorriso e un pensiero dolce per i più piccoli”. Questo è in Sicilia il senso della festa dei morti, che da generazioni in generazioni diventa un momento di gioia per i bambini e di dolce malinconia per i più grandi.
Il 2 novembre è una ricorrenza molto sentita dal popolo siciliano e non è vista come un giorno di lutto ma di ricordo ed affetto: le case si riempiono di cesti di frutta, dolci, cioccolato,caramelle e giocattoli. Un modo allegro e tutto siciliano per ricordare e far conoscere anche ai bambini chi non c’è più.
Le origini sono antichissime. l culto sembra rifarsi al periodo del grande Diluvio di cui parla la Genesi . La commemorazione nacque in “onore” delle persone che Dio stesso aveva condannato, al fine di esorcizzare la paura di nuovi eventi simili.
Questa storia viaggia tra religione e leggenda, ma vi sono testimonianze certe che attestano l’usanza di commemorare i morti già in civiltà antichissime.
In Sicilia, come in Messico, il giorno dei morti si festeggia allegramente e tutto ruota intorno ai bambini che in modo gioioso si avvicinano al mondo ultraterreno senza timore, ma con amore e rispetto per i propri cari. Si lascia credere che i morti tornano a portar loro dei doni. Si apre magicamente una porta speciale tra il cielo e la terra, chi è andato via ritorna silenziosamente ad abbracciarci e proteggerci. Per i bambini al mattino inizia una vera caccia al tesoro, corrono per tutta la casa in cerca dei doni. Il bottino che riescono a sgraffignare è pieno zeppo di dolci, castagne, monetine e di tradizionali “pupi di zuccaro” (bambole di zucchero) e giocattoli di ogni tipo: bambole o mini stoviglie per le femminucce e macchine o pistole per i maschietti.
Una tradizione che anticipava il Natale e faceva assaporare, soprattutto negli anni passati, la dolce melodia di un tempo passato che non può più tornare.
I sapori e i costumi siciliani sono unici ed è ciò che rende la Sicilia speciale anche in questo dove affetto, memoria e tradizione s’incontrano per tramandare il sentimento dell’ affectio verso chi ci guarda dal cielo ed è andato via solo fisicamente.
Elisa Guccione