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Il Teatro della Città dentro la storia Al via le matinée alla Cappella Bonajuto con la rassegna Pietre che parlano

Il Teatro della Città dentro la storia Al via le matinée alla Cappella Bonajuto con la rassegna Pietre che parlano

06.12.2019.

Catania. Sarà “Il canto delle sirene”, con Debora Bernardi e Ezio Donato, a inaugurare Pietre che parlano, la rassegna teatrale ideata da Orazio Torrisi, fortemente voluta da Salvatore Bonajuto e realizzata in collaborazione con l’Associazione Città Teatro, che si svolgerà all’interno della Cappella Bonajuto, sito bizantino custodito nel cuore storico di Catania da tempo identificato come la casa dell’arte e della cultura.

Sabato 7 dicembre, alle ore 11, andrà in scena la prima delle sei matinée che, a partire dal mese di gennaio, animeranno il sito bizantino, tra le poche testimonianze del periodo nella città. Gli spettacoli, in scena la mattina per permettere agli spettatori di fruire del teatro in un modo che ricorda i fasti di inizio Novecento di una Catania estremamente “teatrale”, avranno come tema il “classico moderno”, concetto caro a Torrisi che riconosce ed esalta l’attualità del messaggio dei grandi classici, assolutamente aderenti alla realtà di oggi.

“Da tempo, abbiamo fatto sì che questo splendido luogo che appartiene alla mia famiglia, diventasse la casa dell’arte e della cultura per tutti i catanesi – commenta Salvatore Bonajuto. Dopo la street art ed altri importanti eventi, ho accolto con entusiasmo la proposta di Torrisi di fare della Cappella una scena naturale e accogliere spettacoli teatrali e di rappresentarli di giorno, quando è possibile apprezzare meglio questo tempio della storia”.

Sul palco, per gli appuntamenti che, dopo il 7 dicembre, si snoderanno da gennaio a maggio, si avvicenderanno grandi attori e attrici di fama nazionale quali Mariano Rigillo, Cicci Rossini, Giuseppe Pambieri, Andrea Tidona, Iaia Forte e Viola Graziosi.

“Con questa rassegna abbiamo voluto rendere il luogo protagonista insieme agli attori – spiega Orazio Torrisi. Il teatro inteso come scena, oltre che come arte della recitazione: è questo lo spirito di “Pietre che parlano”; un racconto fatto in scena dagli attori ma anche una narrazione della nostra storia fatta da queste pietre, che costituiscono questa magnifica cappella Bizantina. È un modo per raccontare anche le vicende di Catania prima della grande eruzione, prima dell’exploit del Barocco e per restituire alla memoria collettiva un passato comune”.

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