Catena Fiorello ritorna in libreria con la sua “Picciridda”, Giunti editore, romanzo originariamente pubblicato undici anni fa per Baldini e Castoldi, in una versione rielaborata e perfezionata.
Una scrittura più matura ed arricchita dalle esperienze maturate in questi anni che racconta la storia della piccola Lucia, figlia di migranti rimasta nella sua terra d’origine, insieme ai nonni e all’enorme peso che dovrà portarsi addosso: l’incomprensione e la solitudine. Nel piccolo paesino di Leto, lungo la costa tra Messina e Catania, farà la conoscenza di personaggi particolari, che riempiranno il suo piccolo cuore solitario.
“Se penso a Lucia – dichiara Catena Fiorello in un’intervista- la mia mente va subito a certi bambini siriani, al piccolino morto sulla spiaggia, a tutti coloro che subiscono sulla propria pelle uno strappo dalla propria famiglia senza nemmeno esserne consapevoli fino in fondo”. Ed ancora aggiunge:”Mi sono chiesta cosa penserebbe oggi Lucia. Lei si sentiva come la gallina nera in mezzo alle altre bambine, tutte galline bianche. Alla fine del suo viaggio Lucia riuscirà ad emergere dai suoi dispiaceri e a diventare una donna forte e coraggiosa. E lo farà da sola. In un periodo come questo mi è sembrato significativo ripartire da una donna che ce l’ha fatta da sola. Che riesce a salvarsi credendo nella propria forza. Nessuna donna è incapace di badare a se stessa e ai propri figli. Questo romanzo è femmina“.
Un incoraggiamento a tutte quelle donne che hanno paura di non farcela, perchè schiacciate dalla prepotenza di chi vuol tenerle sottomesse e prigioniere di una mentalità sbagliata e ottusa.
Elisa Guccione