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La coppia Santi- Russo fa rivivere con successo l’immortale storia di Don Chisciotte e Sancio Panza

16.10.2016.

di Elisa Guccione

CATANIA-

Dare vita ad un classico senza tempo della drammaturgia come “Don Chisciotte e Sancio Panza”, rivisto dalla penna di Francesco Russo autore anche della regia della pièce in due atti rappresentata al Teatro L’Istrione spettacolo d’apertura della nuova rassegna “Maschere Nude”, non è facile in quanto l’ingombrante confronto con i palcoscenici di tutta Europa è incombente. Una missione sicuramente ardua che i due protagonisti Valerio Santi, Don Chischiotte, e Francesco Russo, Sancio Panza, in una scena essenziale arricchita da un complice gioco di luci, affrontano e superano con stile, intelligenza ed ironia.14740952_10154671875028724_1837541_n

Il celebre testo di Miguel De Cervantes ridotto a due personaggi riesce a raccontare l’anima sognatrice ed idealista di Don Chisciotte in contrapposizione con il carattere concreto e più sanguigno del fedele scudiero il cui linguaggio è contaminato da elementi prosaici moderni ricchi di paradossi e giocosi ragionamenti linguistici espressi in un ricco botta e risposta capace di coinvolgere il pubblico dall’inizio alla fine.

L’affiatamento sulla scena dei due attori è eccellente, anche quando le figure dei due personaggi ribaltandosi sovrappongono le loro anime fino a diventare il proprio prolungamento visto negli occhi dell’altro. Coinvolgenti i dialoghi tra due anime dalla grande umanità che rendono la messa in scena fresca, godibile e curata in ogni dettaglio. Bravo Francesco Russo con le sue battute sagaci e pungenti nello stimolare l’elegante e credibile interpretazione di Valerio Santi in uno spettacolo dal sapore eterno che strizza l’occhio al presente.

Elisa Guccione

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