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Libri,“Io non muoio” la fototerapia che racconta la vita oltre la malattia

29.10.2016.

di Elisa Guccione

CATANIA- “Riflettere ed aiutare attraverso la fotografia è possibile”. Inizia così il nostro incontro con Antonella Cunsolo, psicoterapeuta e fotografa, Maria Muratore, infermiera, e  Alessandro Musumeci, operatore video, autori del libro “Io non muoio”, edizioni Bonanno, supportato dal dipartimento oncologico Humanitas e dall’associazione “Arte e Benessere”, dedicato alle donne affette da tumore al seno che non vogliono cedere alla malattia ma credono e lottano per un futuro migliore.

“Raccontare la propria sofferenza con la consapevolezza di non aver perso la propria femminilità ed essenza di donna non è semplice ma Sara, Daniela, Paola, Marinella e Graziella le protagoniste di quest’avventura sono un esempio da seguire ed imitare”.image5-1

“Io non muoio” sarà presentato il cinque novembre, alle 18.00, presso il 4Spa Resort Hotel. Come nasce questo progetto?

“È un libro in cui si spiega il percorso che si è fatto attraverso la fotografia. Il progetto nasce dall’obiettivo di utilizzare la fotografia a scopo terapeutico, sicuramente una novità per il nostro territorio in quanto la fototerapia ancora non è molto conosciuta e di conseguenza non molto praticata. Il lavoro dal punto di vista fotografico è nato a settembre 2014 ed è stato completato ad aprile 2015 subito dopo abbiamo iniziato la stesura del testo”.image7

Quali sono state le tappe per la realizzazione del libro?

“Tutto si svolge in tre fasi. Le cinque protagoniste scelgono tra le foto possibili quelle che più le colpiscono, successivamente si passa alla posa fotografica ed infine ognuna di loro ha spiegato cos’è il tumore e come si convive con esso. Ogni foto ha un significato e tutte comunicano un messaggio preciso: “C’è sempre una via d’uscita in ogni cosa basta cercarla”.

È facile vedere su internet video o foto che parlano dei malati di cancro. Sara, Daniela, Paola, Marinella e Graziella cos’hanno provato durante le foto e quali sono state le emozioni a progetto finito?

image10“Vedersi in foto dopo la malattia rappresenta un passaggio importante della propria vita. Con questo libro non abbiamo aiutato solo le cinque protagoniste ma tutte le donne che vivono questa terribile lotta quotidiana e che spesso non sono supportate neanche dalla famiglia. Qualcuna di loro era più pronta a farsi fotografare altre meno, ma con l’aiuto e il sostegno reciproco hanno superato tutte le remore e i dubbi iniziali. Si sono inevitabilmente commosse ma tengo a dire che tutte alla fine hanno voluto ritornare  ed essere fotografate dove venivano praticate le sedute di chemioterapia, perché hanno capito che a prescindere degli effetti collaterali era l’unico alleato che permetteva loro la possibilità di un futuro”.

Come sono state selezionate le cinque donne protagoniste?image16

“Le “modelle” sono state selezionate da alcuni medici dell’Humanitas e poi le abbiamo contattate personalmente per presentargli quest’iniziativa. Tutte le cinque donne hanno fatto gruppo tra di loro e hanno creato un meraviglioso rapporto d’amicizia con tutti noi”.

Prima di salutarci ci raccontate cosa vi aspettate da questo libro?

“Abbiamo far voluto vedere la vita oltre la malattia. Lo scopo del libro è guardare avanti e non pensare che tutto è finito. Il tumore non si combatte solo con la medicina, ma anche facendo leva sull’aspetto psicologico che deve essere curato quanto quello fisico”.

Elisa Guccione

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