di Elisa Guccione
Grande attesa e grande clamore per “House of Gucci” il nuovo film di Ridley Scott, che narra le vicende dell’omicidio di Maurizio Gucci.
Un cast stellare con Lady Gaga, Adam Driver, Al Pacino, Jeremy Irons, Salma Hayec e l’attore catanese Mario Opinato, formatosi e cresciuto agli Actor’S Studio di New York.
Scopriamo con Mario Opinato alcuni retroscena del film più chiacchierato del momento.
Per la seconda volta diretto da Ridley Scott. Ci racconta com’è andato il provino?
“Ormai non si fanno più provini si manda direttamente un self tape ovvero un video in cui si fa quello che si sarebbe fatto al provino. C’è chi lo fa con l’iphone e chi come me sceglie un forma più professionale utilizzando come set uno studio con le luci più adatte”.
Qual è il suo ruolo?
“Sono stato scelto subito senza bisogno di ulteriori chiamate o contatti. Il regista era indeciso su quale ruolo affidarmi alla fine ha preferito farmi interpretare l’avvocato di Patrizia Reggiani, ex moglie di Gucci, condannata dalla cassazione a 26 anni per l’omicidio del marito come mandante, interpretata da Lady Gaga. Sono contento di quest’importante occasione lavorativa, perché non fa altro che confermare quello che stampa e critica dicono su di me definendomi come un attore dal respiro internazionale senza dimenticare che lavorare tra gli altri con Al Pacino, Jeremy Irons e Salma Hayec è sicuramente fonte di arricchimento professionale”.
Su “House of Gucci” è stato detto di tutto anche in merito al diniego della famiglia nella realizzazione del film. Come si sono svolti i giorni sul set tra Roma e Milano con l’ingombrante paura del covid?
“Le polemiche da parte della famiglia sono state tante e non hanno fatto altro che accrescere l’attenzione sul film acquisendo tanta pubblicità gratuita. È stato un film molto complicato, difficile in quanto eravamo tutti chiusi in albergo non potevamo uscire e appena giravamo la scena rientravamo in stanza. Ad esempio Lady Gaga voleva, giustamente, tutti con il tampone senza alcun tipo di contatto oltre la scena”.
Non c’era un’atmosfera piacevole…
“I rapporti non erano tesi ma neanche amichevoli in quanto la paura del covid bloccava ogni tipo di possibile contatto umano e sociale. Al Pacino è stato molto gentile ma tranne qualche battuta come quando dopo essermi presentato mi disse “I love Catania” nulla di più, perché nessuno aveva voglia di scherzare”.
Cosa si aspetta da questo film?
“Uscirà il 24 novembre per andare agli Oscar del 2022. Chissà che non lo vinca “House of Gucci”, così potrò dire di aver contribuito anch’io a questo Oscar”.
Presto ritornerà sul set in Sicilia con il nuovo film di Lionel Baier dal titolo “South”, ma è stato diretto da Terence Malick in “The way of the wind” nei panni di un centurione romano durante la crocifissione di Cristo…
“È un film girato nel 2019, che dovrebbe uscire a fine anno o inizi del 2022. Terence Malick è un altro grande regista del cinema americano, molto meticoloso nella regia che preferisce ripetere la scena più volte utilizzando preferibilmente la luce naturale. Abbiamo girato anche con la pioggia, per rendere secondo l’idea di Malick più vera la scena”
Il teatro pian piano sta cominciando a ripartire. Teatro Mobile ritorna in scena a Milano con Sogno di una notte a Bicocca che la vede nei panni di un detenuto molto particolare…
“Saremo in scena al Teatro Litta, accanto al Piccolo di Strehler, con Sogno di una notte a Bicocca di Teatro Mobile di Francesca Ferro, dove siamo stati scelti tra oltre 300 compagnie da una commissione composta da uomini e donne del nord conquistati da questo spettacolo nonostante la difficoltà del dialetto”.
Quando la rivedremo di nuovo sul palcoscenico?
“Ancora teatro con la stagione dell’Abc con Enrico Guarneri e Pippo Pattavina per Tv2000 che a settembre manderanno in onda gli spettacoli. Siamo in attesa di ritornare in scena dal vivo con Guglielmo Ferro, in attesa di conferma degli spazi tra Catania e Siracusa”.
Elisa Guccione