MISTERBIANCO – Una protesta eclatante a difesa della legalità di un paese “indignato e mortificato da un’offesa infamante”. Nino Di Guardo – fino a tre giorni fa sindaco di Misterbianco prima che il Comune venisse sciolto per mafia – ha iniziato lo sciopero della fame. Sotto la sede del Municipio di via Sant’Antonio Abate l’ex primo cittadino protesta con tanto di camper e cartelloni contro la decisione del ministero di sciogliere il comune per infiltrazioni mafiose.
Di Guardo ha annunciato di avere scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “per non firmare il decreto di scioglimento del Comune” e ha letto un passo della lettera: “Chiedo a Lei, nella veste di supremo garante della Legalità costituzionale, di non firmare il decreto, Misterbianco è un esempio di buongoverno, uno dei Comuni più virtuosi dell’intera Sicilia. Ci troviamo in presenza di un crimine di Stato, contro il quale darò vita ad di eclatante protesta, iniziando da domani lo sciopero della fame davanti al mio Comune”.
“Io non sciopero per me stesso – sottolinea Di Guardo – sciopero per rappresentare la protesta di una comunità, perchè tutti debbono sapere che i cittadini di Misterbianco non ci stanno ad essere chiamati mafiosi. Farò lo sciopero della fame per il tempo che le mie energie mi consentiranno. Fin quando potrò…”.
Ieri sera Di Guardo ha tenuto un comizio in piazza e pubblicamente ha chiesto le dimissioni del Prefetto di Catania Claudio Sammartino. “Signor Prefetto lei su Misterbianco ha preso un abbaglio. E siccome chi sbaglia paga, lei si deve dimettere. Vergogna. Dov’è la mafia? – ha continuato Di Guardo – Ce lo dimostri! Qui ci sono uomini, non quaquaraquà signor Prefetto!”