di Elisa Guccione
Giornalista, conduttrice radiofonica, comunicatrice tra le più apprezzate in Italia ed adesso anche autrice del libro “Pagine di bianco vestite”, dedicato alla madre scomparsa, parliamo di Paola Liberatori volto e voce di Idearadio di Civitavecchia, premiata più volte con il premio “Il Microfono d’oro”. La incontriamo in occasione del suo battesimo letterario scoprendo cosa si nasconde dietro queste pagine di bianco vestite e quali saranno i suoi prossimi impegni.
Come nasce questo libro e in quanto tempo queste pagine vestite di bianco hanno preso vita?
“Ho sempre amato scrivere e, confesso, ho scritto tanto ma non ho mai pubblicato qualcosa, se non articoli per quotidiani e riviste con cui collaboravo. I racconti, le poesie che scrivevo sono sparsi nei cassetti, altri sono andati perduti. Non mi sono mai preoccupata di conservarli in quanto erano frutto di ispirazioni momentanee, di desiderio di mettere nero su bianco sensazioni ed emozioni. Scrivevo per me stessa. Il mio libro “Pagine di bianco vestite” è nato in un periodo incisivo e particolare. Al di là del ritmo intenso della mia vita come giornalista, cercavo di rimanere a casa più tempo possibile. La motivazione? Mia madre era venuta a vivere con me a Civitavecchia. Lei aveva sempre vissuto a Rimini, mia città d’origine, ma quando le fu diagnosticata la demenza senile, ho desiderato tenerla con me. Abbiamo sempre avuto un rapporto stupendo che è continuato per più di tre anni, fino alla fine. In quel periodo mi venne in mente che avrei potuto scrivere qualcosa…con lei accanto che mi guardava anche se il suo sguardo era, almeno apparentemente, vuoto. Ho scritto il romanzo in un anno circa, l’ho dedicato a lei e l’ho pubblicato dopo la sua morte”.
Parliamo di Jala la protagonista del suo libro. Una giovane donna dalla grande volontà che affronta problemi non semplici. Ogni autore quando scrive mette sempre parte di sé nel proprio personaggio quanto c’è in lei della protagonista?
“In qualche modo l’opera può essere influenzata dalla visione di vita dell’autore, anche se sulle pagine non c’è nulla di autobiografico. Jala, in fondo, ha un carattere simile al mio. Molta volontà e determinazione nel cercare tutti quegli elementi che lei ritiene necessari per raggiungere serenità e felicità. Non voglio certo spoilerare ma faccio presente che Jala, a un certo punto della sua vita, inaspettatamente si trova coinvolta in un mistero destabilizzante che le provoca una sorta di crisi di identità, e a questo punto…buona lettura!”.
Chi scrive, di solito, lo fa per comunicare qualcosa. Cosa vuole comunicare agli altri Paola Liberatori?
“Veramente non ho scritto con l’intenzione di mandare messaggi, non mi sento all’altezza di dare insegnamenti. Però ritengo che oggigiorno sarebbe bene rispolverare la validità di “vecchi” valori che, in molte occasioni sembrano essere diventati obsoleti, ma solo perché non è più di moda esprimere sentimenti… Chi lo fa non è un debole, al contrario, è un coraggioso!”.
Definiamo chi potrebbe essere il lettore ideale di questo libro?
“Collegandomi a quanto ho appena detto si potrebbe pensare che il libro possa essere maggiormente adatto a lettori adulti ma ho avuto la sorpresa di constatare personalmente che, al momento, i lettori più entusiasti sono stati proprio i giovani e questo mi ha fatto veramente molto piacere! Evidentemente hanno trovato qualcosa che interiormente condividono e potrei concludere che tutti sono lettori ideali. Si tratta di narrativa che prende in considerazione la vita con le sue sorprese, con i periodi rosa che si alternano a quelli neri, una storia che per essere dipanata ha bisogno anche dell’intervento di un detective. Io credo che sia un buon libro, ma al di là del mio parere personale, dovrebbe esserlo perchè ha superato le selezioni ed è tra i trenta romanzi finalisti del Premio Letterario nazionale Bukowski, Il 22 giugno sarò a Viareggio per la premiazione finale…vedremo”.
La sua trasmissione “Cocktail” di Idea Radio ha ricevuto l’ambito premio “Il microfono d’oro” per la sezione cultura. Non è la prima volta che le consegnano un importante riconoscimento possiamo dire che Paola Liberatori è una comunicatrice nata
“Ho appena ricevuto Il Microfono d’Oro per la Cultura. E’ stata premiata la mia trasmissione “Cocktail” al Planet di Roma, dove da nove edizioni viene assegnato questo Oscar della radiofonia romana e del Lazio. E’ un premio ambito perché questo evento è una bellissima festa delle radio, con ospiti famosi che tutti conosciamo attraverso la televisione italiana. Le radio di tutte le regioni meriterebbero di poter concorrere a un Microfono d’Oro, perché rappresentano un mondo magico e amatissimo!”.
Quali sono i suoi prossimi impegni tra radio e libri?
“Continuerò con Cocktail a Idearadio Solo Hit, che tra l’altro era già stata premiata tre anni fa grazie a un’altra fortissima trasmissione musicale “Virtual dreams”. Cocktail ha una formula indovinata che non ha bisogno di essere cambiata perché ogni puntata ha una veste nuova ed è sempre rigorosamente in diretta! Per quanto riguarda i libri, vi do in anteprima una notizia: ne sto scrivendo uno, molto, ma molto interessante, sulla vita di un pittore di fama internazionale di cui però non posso ancora dire il nome”.
Elisa Guccione