di Elisa Guccione
Ph Dino Stornello
CATANIA- La bellezza della Sicilia con i suoi profumi e i suoi dolci inganni sono il teatro naturale in cui si consuma la parabola esistenziale di Alice, una brava Barbara Giordano, protagonista della divertente commedia dal sorriso amaro “Pescheria Giacalone e figli”, in scena fino al 27 giugno, di Rosario Lisma autore anche della brillante regia.
Spettacolo inaugurale della stagione estiva dello Stabile “Estate a Castello Ursino”, che racconta in chiave ironica ma estremamente vera il dramma familiare di una famiglia di pescivendoli destinati ad una vita sempre uguale e già tracciata, rappresentato con estrema naturalezza e per questo di forte impatto dove è possibile riconoscersi nella voglia di emancipazione della giovane protagonista che per dovere e troppo amore promette di rinunciare al suo sogno e realizzare i suoi progetti in un ambiente apparentemente freddo e solitario come Milano, ma in realtà più vivace e produttivo rispetto all’esistenza condotta sotto il sole della provincia siciliana, accanto ad un fratello mediocre e rozzo, interpretato da un ottimo Luca Iacono, e ad una madre, una divertente e vera Lucia Sardo, troppo egocentrica che si finge vittima per non perdere le attenzioni e le cure dell’adorata figlia femmina che manda articoli e curriculum al Corriere della Sera nella speranza di ricevere tra la corrispondenza quella lettera che la porti in via Solferino 28, sede della redazione, e vivere il sogno della sua vita. L’unica ventata di freschezza l’arrivo di Marco, un convincente Andrea Narsi, giovane e gentile medico milanese che scappa dalla metropoli per rifugiarsi in quell’isola di miti e leggende lontana dalla tristezza della sua quotidianità.
L’intero atto unico è un analisi attenta della società di oggi capace di descrivere la voglia della giovane Alice di vedere riconosciute le proprie capacità dove solo pochi fortunati realmente riescono ad emergere, tra la grande precarietà di cui è invaso il nostro presente, e i sensi di colpa sempre più forti nell’abbandonare i propri affetti per dare voce a quelli che, secondo la mentalità dei propri congiunti, potrebbero essere solo dei capricci egoistici.
“Pescheria Giacalone” è una pièce in cui si ride per le battute ironiche della mamma e gli strampalati ragionamenti del fratello e si sorride per il tenero legame tra Alice e il giovane medico meneghino, che si adatta ai ragionamenti di una società stagnante e buia come quella della provincia siciliana dove sogno e realtà, desiderio e sacrificio si incontrano e si scontrano spingendo lo spettatore a riflettere sul vero concetto di famiglia e d’amore puro e disinteressato.
Elisa Guccione