“La Regina delle Nevi”, in scena il 3 dicembre alle 17.30 al Piccolo Teatro, è una delle fiabe più lunghe ed apprezzate dello scrittore danese Hans Christian Andersen (1805- 1875). La prima edizione è del 1844, e si tratta di un’opera piena di significati, dove vengono sviluppate soprattutto le tematiche legate all’amicizia e al coraggio. Ne “La Regina delle Nevi” l’autore mette in risalto il successo della bontà che vince sempre sulla cattiveria e sugli esseri malvagi. Ed è per questo che la costanza con cui la piccola Gerda affronta un lunghissimo viaggio, toccando vari paesi e ponendola a contatto con personaggi differenti, è destinata a far sì che il suo amico Kay venga liberato dal terribile incantesimo che la Regina delle Nevi ha operato su di lui. Una fiaba sempre attuale e ricca di emozioni da donare ai più piccoli. Ma non solo, poiché essa ha la capacità di appassionare e fare presa anche sugli adulti.
Intrigante, nella storia, è, anche, la questione dello specchio diabolico. La realtà è bella ma sono le schegge dello specchio che alcune finiscono negli occhi della gente facendo vedere tutto deforme e abbrutito, mentre altre penetrano nei cuori degli uomini trasformandoli in pezzetti di ghiaccio. L’indole di Kay, come tutti i bambini, è buona fino a quando nella vita non si imbatte in quel frammento di specchio. Non esiste quindi istinto o predisposizione al male. Di che cosa è fatto quello specchio? Di fame, miseria, emarginazione? È una teoria antropologica molto moderna e progressista che si rifà all’Émile di Jean Jacques Rousseau, testo chiave di tutta la pedagogia dell’Ottocento.
Singolare è poi che la protagonista di tante avventure sia una ragazza, e non il solito prode e muscoloso cavaliere. Non sarà una spada a vincere il male ma l’intelligenza, la costanza e, soprattutto l’amore. E a proposito di amore: sarà solo questione di amicizia oppure nel cuore dei due adolescenti fiorisce qualcosa di nuovo? La favola di Andersen finisce con una significativa frase della nonna rivolta ai due ragazzi: «Siete diventati adulti, ormai,» disse «sarete felici solo se riuscirete a restare bambini nel cuore». La favola quindi continua, ma è un’altra storia, e su questa si chiude prudentemente il sipario.
Personaggi/attori:
Diavolo, Brigante, Nonno: Nicola Alberto Orofino
Maga, Primavera, Trine: Tiziana Bellassai
Regina, Brigantessa, Renna: Carmen Panarello
Kay: Chiaraluce Fiorito
Gerda: Alessandra Lombardo