Una differenza certo c’è tra la Regina Vittoria e l’attuale Regina Elisabetta II, almeno per il regista britannico Stephen Frears: “Quest’ultima non conosce e studia certo l’urdu e il Corano”. Una battuta del regista al Festival di Venezia, dove ha presentato il film in fuori concorso ‘Victoria & Abdul’, affatto casuale. Perché la storia che racconta il film, in sala dal 26 ottobre con Universal Pictures, è appunto il singolare rapporto di amicizia, stima e amore platonico tra l’anziana Regina Vittoria (interpretata da Judi Dench) e il giovane commesso indiano Abdul Karim (Ali Fazal) che era un musulmano. Uno scandalo per la corte britannica, specie quando la regina lo investe di prestigiose cariche, mai toccate a un islamico.
Quando poi la regina comincia a studiare l’urdu e i testi sacri, sotto la guida di Abdul, la Corte vede sempre con più sospetto il servitore indiano e cerca di distruggerlo. Anche in questo senso poi la battuta del regista de Le relazioni pericolose, sempre nel segno dell’ironia, riguardo all’attuale presidente degli Stati Uniti: “Quando ho fatto questo film ho pensato a un’opera che potesse essere gradita e di ispirazione anche a Donald Trump”.
Ma al di là dell’inaspettato confronto multiculturale in un Regno d’Inghilterra in pieno impero coloniale, ‘Victoria & Abdul’ racconta principalmente il rapporto davvero singolare tra questo indiano e una regina sempre ai confini tra affetto, interesse culturale e plagio. “Non credo si possa parlare d’amore tra loro – spiega la Dench, che ha già interpretato sua maestà Vittoria nel film La mia regina di Madden -, per questo è così intrigante e complessa questa storia. L’atteggiamento che ha il mio personaggio verso di lui non è solo un sentimento d’amore, ma piuttosto la gioia di una donna anziana di sentirsi rilassata, libera di parlare con qualcuno e anche di farsi insegnare qualcosa”.
E ancora l’attrice britannica, 83 anni, 120 ruoli tra cinema e tv e un premio Oscar nel 1998 per Shakespeare in Love nei panni di Elisabetta I d’Inghilterra: “Tornare nei panni di questa regina iconica certo non me lo aspettavo. C’è come una specie di continuità nel rivisitare questo personaggio e poi racconta una storia stupenda e ho trovato la proposta di Frears irresistibile”. Nel film, basato sull’omonimo romanzo di Shrabani Basu, “io e Judi – spiega Fazal – abbiamo cercato di ripassare il copione e abbiamo lavorato moltissimo insieme proprio per creare questo singolare rapporto. Ho letto poi tantissimi libri su quell’epoca cercando di capire come mai Abdul sia riuscito a creare con la Regina un rapporto così stretto in un tempo in cui dominava un forte razzismo”.
fonte ansa.it