La questione del Ponte sullo Stretto entra nella campagna elettorale per le elezioni regionali. “La Sicilia – ha detto il candidato del centro sinistra alla Presidenza della Regione Siciliana Fabrizio Micari – è una piattaforma logistica naturale del Mediterraneo e ha bisogno di un approccio integrato con una nuova rete delle infrastrutture soprattutto per il trasporto delle merci: in questa logica penso ad un potenziamento dei porti e ad un sistema ferroviario veloce. Ma le merci non possono certo fermarsi a Messina: il corridoio che porta in Europa passa attraverso la realizzazione del ponte che in quest’ottica diventa un’opera fondamentale e strategica”. Micari ha parlato di Ponte sullo Stretto nel corso della registrazione di ‘Seconda Repubblica la trasmissione dell’emittente televisiva TeleSUD di Trapani.
dino paladino on settembre 30, 2017 AT 03 pm
Il sogno millenario del ponte sullo stretto di Messina ha origini antichissime e nobili ed è dalla notte dei tempi che se ne parla e si cerca di portare avanti il progetto che è sempre stato giudicato da tutti i governi, a prescindere dal loro colore politico, un’opera strategicamente ed economicamente importante, non solo per la Sicilia, ma anche per il resto dell’Italia. L’unico governo però che realmente cercò di concretizzare il progetto fu il primo governo Berlusconi, che ne fece la sua bandiera. Proprio per questo la sinistra, che fino ad allora s’era sempre dimostrata favorevole, pur di contrastare quello che riteneva un nemico mortale ed in barba agli interessi del paese, decise di avversare il progetto con tutti i mezzi. Così, dopo la caduta del primo governo Berlusconi e la vittoria del centro sinistra, Romano Prodi e Alessandro Bianchi, nuovo e sconosciuto Ministro dei trasporti, esordirono il giorno del giuramento dei ministri, dichiarando trionfalmente “Il Ponte non lo faremo mai, ci sono cose più urgenti e importanti da fare”, il che segnò una svolta nella storia politica della sinistra, che per la prima volta, si pose contro alla realizzazione del Ponte, solo per semplice ripicca nei confronti del governo avversario. E fu così che, ancora una volta, in Sicilia non si fecero nè le cose più urgenti e importanti e nemmeno il ponte. E’ quindi bene ricordare a Fabrizio Micari che, se oggi il Progetto del Ponte sullo Stretto è ancora un miraggio, lo dobbiamo solo ed esclusivamente alla parte politica che lui rappresenta, che ha deciso di mettere al primo posto gli interessi di partito e l’odio per gli avversari, piuttosto che il bene del paese e della popolazione.
Chi tira fuori dal cilindro il progetto del Ponte solo quando si parla di elezioni, specie se è un pappresentante della sinistra, dovrebbe prima farsi un bell’esame di coscienza.
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