“Con l’aiuto delle università e delle aziende – ha commentato Matteo Renzi -, investendo sulla tecnologia, possiamo cambiare qualcosa. Per me l’università è il cuore del Paese. Siamo tutti bravi a dare la colpa ai politici, ma la responsabilità è diffusa. Investire sulle università, che stiamo coordinando con la CRUI, è cruciale e può avere uno spazio se messo al servizio di un mondo più ampio. Il futuro dei prossimi anni dell’Italia è attrarre i cervelli, innovazione spinta, protagonismo dei territori”, questo quanto riportato da LiveUnict.
Tra il taglio del nastro, una battuta e alcune dichiarazioni, c’è stato il tempo anche per un selfie con i presenti. Tanti gli studenti in sede insieme al sindaco di Catania, Enzo Bianco e al rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro.
Giusto il tempo di una boccata d’aria e un po’ di pioggia e subito, il premier, scappa per andare all’hotel Sheraton per un incontro sui temi della sanità.
Intanto, diverse sono state le proteste contro il presidente del consiglio. Stamattina, il segretario generale della Fp Cgil di Catania, Gaetano Agliozzo, e Carmelo Galvagna della Fp Cgil Medici, si sono chiesti dove siano finite le promesse fatte dalla Regione riguardo alla nuova rete ospedaliera.
Il tour siciliano del premier, dopo la visita di stasera a Siracusa, continuerà domani