di Elisa Guccione
CATANIA- Seguito ed amato non solo dai giovani ma anche da chi i vent’anni li ha superati da un po’. Roberto Lipari comico palermitano si è prepotentemente imposto all’attenzione dei media conquistando tutti con la sua semplicità ed immediatezza disarmante. Reduce dal successo di “Eccezionale Veramente”, talent dedicato ai comici, che l’ha visto vincitore, lo incontriamo dietro le quinte di “Meraviglioso” cercando di conoscerlo meglio senza tralasciare i suoi prossimi impegni.
Roberto Lipari non è semplicemente un fenomeno mediatico che conquista la gente ma è l’esempio vincente che i social creano qualcosa di buono…
(ride)
“Tutto è nato da facebook, anche le esibizioni televisive confluiscono su “Roberto Lipari pagina fan“. Inutile negarlo ma i social sono il futuro. Osservavo tanto questo mondo e ho provato a fare quello che mi piaceva. Se una persona crede nei suoi progetti alla fine riesce”.
La sua comicità tende a far riflettere chi l’ascolta, soprattutto quando parla di mafia. Cosa significa per un palermitano far sorridere soffermandosi spesso sul sociale?
“La risata è un mezzo meraviglioso per comunicare. Cerco sempre di metterci dentro qualcosa che faccia riflettere. Si può raccontare sorridendo il differente uso del termine arancino, per i catanesi, e arancina, per i palermitani, spiegando che alla fine siamo tutti uguali e parlare di mafia come fanno Pif o Ficarra e Picone sottolineando che l’ironia è l’arma più forte per sensibilizzare le coscienze”.
Quando ha deciso di intraprendere questa strada quali sono state le reazioni della sua famiglia?
“Ho abbandonato medicina dopo tre anni di studi a Caltanissetta, mia madre inizialmente mi voleva picchiare. (ride) Sono felice della scelta fatta e sono convinto che ho salvato molte più vite scegliendo di fare questo mestiere”.
Roberto Lipari è anche autore del libro “Cara Accademia della Crusca ti scrivo”. Come nasce questa fortunata avventura letteraria?
“Dopo il video dedicato alla nuova parola “petaloso” creata dal bambino dell’elementari ed accettata dall’Accademia della Crusca, la casa editrice del libro mi ha contattato per mettere nero su bianco la mia voglia di sicilianizzare il mondo. Desidererei che dopo il cinese e l’inglese la terza lingua più parlata fosse il siciliano”.
Non possiamo non parlare del suo trionfo al talent “Eccezionale Veramente” andato in onda su La 7. Ci racconta le sue emozioni?
“Ero indeciso sulla partecipazione, perché ontrario al sistema dei talent in quanto un giudizio negativo poteva farmi mediaticamente male. A venticinque anni si può rischiare e mi sono buttato. “Eccezionale veramente” ha creato un effetto tifo straordinario”.
In che senso?
“La gente per strada mi abbracciava e mi baciava trattandomi come uno di famiglia. Da una trasmissione penso che non si possa chiedere nulla di meglio”.
Ci racconta qualcosa del legame che si è creato con Diego Abatantuono?
“Sono spesso a casa sua. Guardiamo insieme le partite del Milan, senza speranza di poter vedere giocare il Palermo”.
Il successo televisivo continua su Italia 1 con Colorado. Come vive tutto questo?
“È stata una bellissima esperienza, che sono riuscito a fare come volevo senza costrizioni o paletti vari. Tutto era vissuto in un clima familiare”.
Dove la vedremo prossimamente?
“Il 16 marzo sarò al cinema per una produzione Colorado film, in cui interpreterò un diciannovenne. Per l’occasione sono stato costretto, con dolore, a tagliare i baffi. Ci sarà anche la seconda edizione di “Eccezionale veramente”, dove stavolta sarò seduto dalla parte dei giudici”.
Elisa Guccione