SANT’AGATA LI BATTIATI- Colpi di scena e attacchi diretti alla politica e al mondo accademico durante il terzo incontro dedicato alla discussione filosofica della rassegna diretta da Antonio Petralia, con l’intellettuale e filosofo catanese Salvatore Massimo Fazio.
L’autore di Regressione Suicida, dell’abbandono disperato di Emil Cioran e Manlio Sgalambro, Bonfirraro edizioni, ex discepolo di Manlio Sgalambro, oggi suo unico erede culturale, esploso con Insonnie. Filosofiche poetiche aforistiche, giunto alla decima edizione, istiga il numeroso pubblico rispondendo al collega Davide Bianchetti che il nichilismo in Italia non è mai stato superato e che il ruolo del filosofo in ambito politico è più che complesso.
“Quando leggo che la serie TV del commissario Schiavone, su richiesta di Gasparri, Quagliarello e Giovanardi– afferma Fazio– deve essere ritirata perché il personaggio del poliziotto fuma le canne, immediatamente penso che il popolo italiano voglia farsi prendere volutamente in giro decidendo di votare sempre le stesse persone e perdendo così ogni tipo di valori individuali e di gruppo con la consapevolezza di farsi male da solo”.
Il dialogo sfocia in attacchi violenti riscuotendo il consenso del pubblico. Il filosofo antiaccademico per eccellenza, rincara la dose: “Non dico che non esistano “esseri umani” nella società della melma politica, a me pur non conoscendoli piacciono D’Agostino che ha compreso le necessità del popolo di avere un leader positivo, Sammartino un giovane capace, Pogliese il nuovo futuro con un vissuto storico importante, Villari (Giovanni) a cui non gli si è dato tempo di operare che insieme al compianto Leanza sono gli unici che manifestano il disagio sociale più di ogni altro loro “collega”, dimostrando di essere uomini e non politichesi. Il solo che ha pagato per una classe politica corrotta è Cuffaro”.
Le domande di Bianchetti infiammano Fazio che, davanti all’assessore alla cultura della cittadina etnea, sottolinea che solo Luigi La Via, Domenico D’Orsi, Tino Vittorio e Antonio Di Grado, si meritano e incarnano la loro missione di insegnare”. Ed ancora aggiunge: “Troppi inventano giochi formativi con il contributo e l’approvazione della politica”.
L’incontro culturale, come consuetudine, si conclude con l’esibizione jazz di Marcello Arrabito Trio insieme al contrabbassista Alberto Amato.
Elisa Guccione