Dopo il successo del figlio Eduardo con il suo “Occhio al buco della serratura”, al Teatro Musco di Catania torna Salvo Saitta, pronto ad emozionare con “Il berretto a sonagli”, in scena da 14 al 24 marzo sulle tavole dello storico teatro catanese.
Destinata ad essere l’ultima edizione dello spettacolo a cura della compagnia, il ciclo di rappresentazioni rappresenterà dunque l’ultima volta a Catania dello spettacolo che ha fatto la fortuna dei Saitta. Grazie al testo di Pirandello infatti la famiglia di teatranti catanesi ha più volte oltrepassando lo stretto, sdoganando il proprio nome in tutta Italia. Una vicenda semplice quella raccontata dall’autore agrigentino, una storia comune che riesce a toccare i sentimenti di un pubblico trasversale.
Nata dalla folle genialità dello autore siciliano, a quasi cento anni di distanza dalla sua prima stesura, “A birritta cu’ i ciancianeddi” (titolo della prima versione) racconta infatti le vicende di un presunto tradimento, similarmente a quanto al giorno d’oggi accade all’interno delle moderne produzioni televisive. Un precursore dei tempi Pirandello, capace di trattare temi come l’emancipazione femminile attraverso una commedia che, interpretata per la prima volta da Angelo Musco, racchiude in sé tutto il sapore della sicilianità d’un tempo.
“Abbiamo scelto di celebrare la nostra permanenza al Teatro Musco con un testo che lo stesso attore catanese ha con successo rappresentato in carriera – spiega Eduardo Saitta, regista della pièce -. Con quest’opera stiamo girando l’Italia, ottenendo consensi e manifestazioni d’affetto talvolta inaspettate. Ricordo con piacere ad esempio una replica romana durante la quale a scena aperta abbiamo ricevuto un forte applauso accompagnato da un “Grazie”. Una situazione insolita che però ha gratificato enormemente tutta la compagnia”.