di Elisa Guccione
SANREMO- Vincono il 68° Festival di Sanremo tra polemiche, applausi e tifo social Ermal Meta e Fabrizio Moro con il brano “Non mi avete fatto niente”. Canzone assolta dall’accusa di plagio, nonostante simile per melodia e testo al brano scritto sempre da Andrea Febo presentato e scartato a Sanremo giovani di tre anni fa, che non viola il regolamento in quanto conforme al requisito di novità previsto e dato per favorito da tutti i pronostici. Un inno contro gli attacchi terroristici degli ultimi anni con riferimenti storici ben precisi come la morte di 22 persone durante il concerto di Ariana Grande a Manchester, una risposta in musica per allontanare il senso di paura che tragedie di questo tipo possono generare. Al secondo posto Lo Stato Sociale con “Una vita in vacanza” vincitori anche del premio Sala Stampa Lucio Dalla, mentre al terzo posto si piazza Annalisa con “Il mondo prima di te”.
A Ron con “Almeno Pensami” brano inedito di Lucio Dalla va il premio della critica Mia Martini. Ornella Vanoni insieme a Bungaro e Pacifico si aggiudica il premio Sergio Endrigo per la miglior interpretazione. Il premio Bardotti per il miglior testo è assegnato a Mirkoeilcane con “Stiamo tutti bene”, mentre Max Gazzè vince il premio come miglior composizione musicale. Ma il vero vincitore a furor di popolo è stato senza dubbio Claudio Baglioni che ha conquistato il 52 % di share ridando alla musica- come dichiarato in conferenza stampa subito dopo la serata finale- lo spazio di assoluta protagonista sul palco dell’Ariston. A Baglioni va il merito di aver saputo realizzare e condurre un festival elegante capace di guardare al futuro musicale dell’Italia mescolando sapientemente pagine importanti della musica italiana come quella di Roby Facchinetti e Ornella Vanoni con l’energia dei The Kolors o la classe di Giovanni Caccamo in modo da attirare tutti i generi musicali con una folta presenza di super ospiti italiani come Laura Pausini che, in questa serata conclusiva del festival più amato ed odiato dagli italiani che guardano però tutti, a sorpresa dopo la standing ovation dell’Ariston ha coinvolto anche il pubblico del red carpet cantando all’ingresso del teatro il brano “Come se non fosse mai stato amore” riscuotendo applausi senza sosta. Pubblico in delirio quando Baglioni insieme a Nek, Renga e Pezzali canta “Strada facendo” o quando con Fiorella Mannoia il presentatore dittatore canta “Mio fratello che guardi il mondo” di Ivano Fossati e l’Ariston è avvolto da un’aurea di poesia.
Vera rivelazione del festival Pier Francesco Favino che sin dalla prima puntata ha conquistato tutti con la sua naturalezza e bravura arrivando alla consacrazione finale con la commovente lettura di un brano su una storia di estraneità ed esclusione tratto da La notte poco prima della foresta di Bernard-Marie Koltès. Un’interpretazione che l’attore recita con le lacrime agli occhi dimostrando, per chi non lo sapesse di spaziare dal brillante al drammatico confermandosi tra i migliori protagonisti del cinema italiano. Grandi consensi anche per Michelle Hunziker che con un look perfetto è stata capace di conquistare anche quella fetta scettica di pubblico che non era particolarmente attratto dalla giovialità della show girl italo svizzera, che anche se inciampa in qualche papera lo riconosce e usa questi errori come elemento a suo favore.
Una serata fiume che durante la lettura della classifica finale che relegato al penultimo posto, ovvero al diciannovesimo, subito prima di Elio e le storie tese un mostro sacro come Mario Biondi, voce soul internazionale, o Red Canzian ingiustamente solo quindicesimo con un brano accattivante e dal respiro rock ma com’è noto saranno le radio e soprattutto le vendite a decretare il vero vincitore.
In Rai si pensa già ad un Sanremo dopo Baglioni ma come ha detto simpaticamente Fiorello durante il suo intervento telefonico in questa serata finale: “Gira voce che la Rai abbia già contattato il Papa e Melania Trump”. Una cosa è certa chi dovrà condurre il prossimo Sanremo si confronterà con un festival da 10 e lode e non sarà facile.
Elisa Guccione