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Santi Consoli: “Che emozione ritornare nuovamente sul set del Commissario Montalbano”

Santi Consoli: “Che emozione ritornare nuovamente sul set del Commissario Montalbano”

07.03.2021.

di Elisa Guccione

CATANIA- “Dopo “Il gatto e il cardellino” l’episodio in cui recito accanto a Luca Zingaretti ritorno per la seconda volta sul set de “Il Commissario Montalbano” nell’ultimo capitolo della saga di Andrea Camilleri in “Il metodo Catalanotti“. Inizia così il nostro incontro con l’attore e regista Santi Consoli che a distanza di quasi 20 anni è nuovamente protagonista sul set del commissario piú amato d’Italia, per vestire i panni dell’immobiarista Michele Tedesco.

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“Il mio personaggio- dichiara Santi Consoli- sarà importante per l’evoluzione delle indagini e per la conseguenziale risoluzione del caso”. Nella splendida Scicli, location delle scene girate tra Zingaretti e Consoli si sono svolte gran parte delle riprese del set che hanno visto la realizzazione di quest’episodio orfano di Andrea Camilleri e della regia di Alberto Sironi che sarebbe scomparso due mesi dopo la conclusione di quest’ultimo capitolo, che andrà in onda in prima visione su Rai1 lunedì 8 marzo alle 21.30.

“Dalla mia prima partecipazione ad oggi- racconta l’attore- ho potuto constatare una certa continuità nella realizzazione del progetto artistico-cinematografico e devo dire che Zingaretti in questa sua regia ha fatto di tutto per mantenere un dialogo con la linea registica di Alberto Sironi, che per motivi di salute non ha potuto dirigere quest’ultima puntata”.FB_IMG_1615097843211
Il Commissario Montalbano- come spiega Santi Consoli- è stato un ottimo messaggio promozionale per lo sviluppo turistico in Sicilia, che tralasciando i soliti luoghi da cartolina dell’isola ha permesso a tanti di conoscere un nuovo volto della nostra terra.
Da uomo di teatro con una carriera di ben 55 anni spesa al servizio del palcoscenico sull’ipotesi della riapertura di cinema e teatri il 27 marzo afferma:”È chiaramente una manovra politica e non una reale ripartenza, perché è impossibile far ripartire la programmazione senza tenere conto che dietro questa finta riapertura potrebbe esserci l’intenzione di non sostenere più economicamente i lavoratori dello spettacolo, che senza dubbio sono stati e sono la categoria più danneggiata dalla pandemia”.

Elisa Guccione

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