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“Sei personaggi in cerca d’autore” inaugurano la 60° stagione del Teatro Stabile

“Sei personaggi in cerca d’autore” inaugurano la 60° stagione del Teatro Stabile

17.10.2017.

CATANIA- Ai “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello il compito di inaugurare la 60° stagione del Teatro Stabile di Catania in scena dal 17 ottobre al 29 ottobre sul palco del Verga. Uno spettacolo di e con Michele Placido.  “Sei personaggi in cerca d’autore è la mia terza regia pirandelliana dopo i due atti unici La carriola – L’uomo dal fiore in bocca e Così è se vi pare del 2012 con Giuliana Lojodice, Pino Micol e Luciano Virgilio. Ora mi trovo a Catania, con questa enorme opportunità di potermi esprimere sul testo di Pirandello, a mio modo di vedere, il più straordinario del drammaturgo di Girgenti”.

Nei ruoli che Pirandello designa come “I personaggi della commedia” agiscono lo stesso  Michele Placido (il padre) e Guia Jelo (la madre), affiancati da Dajana Roncione (la figliastra), Luca Iacono (il figlio), Luana Toscano (Madama Pace), mentre gli attori della Compagnia” nell’edizione odierna sono affidati all’interpretazione di Silvio Laviano (il regista), Egle Doria (la prima attrice), Luigi Tabita (il primo attore), Ludovica Calabrese (l’attrice giovane), Federico Fiorenza (l’attore giovane), Marina La Placa (la seconda donna), Giorgia Boscarino (l’assistente del regista).

“Naturalmente sono felice ma anche timoroso- continua Michele Placido-. Questo capolavoro, oltre ad essere come detto straordinario, è il più rivoluzionario ma anche quello che sicuramente porta con sé numerose insidie. È la mia passione per tutto quello che è pirandelliano che mi porta ad accettare la sfida. In passato ho girato un film La scelta, tratto dalla novella e dal testo teatrale L’innesto, incentrato sulla violenza che una donna subisce e sul frutto di questa violenza che lei decide di tenere con sé. Anche in Sei personaggi è presente una forma di violenza molto ambigua, attuata dal padre, che io stesso interpreterò, una violenza nei confronti di una povera donna, come afferma il personaggio che ha amato a suo modo, umile e che gli ha dato un figlio. Ma dopo un po’ di tempo non riuscirà più a convivere con quella moglie con la quale ha probabilmente poco da condividere sul piano intellettuale e deciderà, appunto, di farla innamorare del suo contabile. Un piano diabolico, per certi aspetti, diabolico dice lui a fin di bene. A fin di bene per la donna, perché vedendo nascere questa storia d’amore con il proprio contabile, capisce che lei sarà più felice vivendo il nuovo rapporto sentimentale da cui avrà tre figli. Sarà poi la morte del suo secondo uomo a far sì che questa famiglia in lutto torni in città dove, in un incontro molto drammatico fra il padre e la figliastra, in una casa di piacere, scoppierà il dramma con tutte le sue conseguenze”.

Questa pièce si porta addosso una straordinaria tensione emotiva da parte di tutti i personaggi, perché ognuno di loro racconterà il proprio punto di vista, il proprio dramma. Spettatori di questo racconto saranno gli attori di una Compagnia teatrale alla quale i personaggi proporranno la loro vicenda da mettere in scena. Proprio durante la rappresentazione, emergeranno aspetti maledetti e importanti allo stesso tempo. A questo punto si spiega perché questa famiglia è in cerca di un autore, il suo autore primario, Pirandello, che li ha rifiutati. Rifiutati perché atterrito dall’idea di alimentare questi personaggi e definirli, tanto scandalosa era la loro storia.

 

 

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