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Sequestrati 150 milioni a editore Ciancio. “Il mio patrimonio frutto solo di lavoro”

Sequestrati 150 milioni a editore Ciancio. “Il mio patrimonio frutto solo di lavoro”

24.09.2018.

Il tribunale di Catania ha emesso un decreto di sequestro e confisca, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, di una serie di beni nei confronti dell’editore e direttore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo. Il valore dei beni è di almeno 150 milioni. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri.

Il decreto di 377 pagine riguarda conti correnti, polizze assicurative, 31 società, quote di partecipazione in altre sette società e beni immobili. L’imprenditore è attualmente sotto processo per concorso esterno all’associazione mafiosa.

Nel giugno 2015 all’editore erano stato sequestrati 17 milioni di euro: 12 milioni in una banca svizzera, dove c’erano depositati titoli e azioni e 5 milioni in contanti in una banca catanese.

Tra i beni oggetto del nuovo sequestro ci sono la società Etis, che stampa quotidiani siciliani e nazionali, la società Simeto Docks, concessionaria di pubblicità e affissioni, il 100% della società che edita il quotidiano ‘La Sicilia’, le quote di maggioranza della società che edita la ‘Gazzetta del Mezzogiorno’ di Bari oltre alle due emittenti televisive regionali ‘Antenna Sicilia’ e ‘Telecolor’. Il tribunale ha nominato dei commissari giudiziari per garantire la continuazione dell’attività del gruppo.

“Nell’ambito del procedimento di prevenzione a mio carico ritenevo di avere dimostrato, attraverso i miei tecnici e i miei avvocati, che non ho mai avuto alcun tipo di rapporto con ambienti mafiosi e che il mio patrimonio è frutto soltanto del lavoro di chi mi ha preceduto e di chi ha collaborato con me. Ritengo che le motivazioni addotte dal tribunale siano facilmente superabili da argomenti importanti di segno diametralmente opposto, di cui il collegio non ha tenuto conto”, ha commentato Ciancio.

“I miei avvocati – aggiunge – sono già al lavoro per predisporre l’impugnazione in Corte di appello. Sono certo che questa vicenda per me tristissima si concluderà con la dovuta affermazione della mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati, come dimostra la mia storia personale, la mia pazienza e la mia ormai lunga vita nella città di Catania”.

L’imprenditore ed editore conferma che il provvedimento del tribunale di Catania, sezione misure di prevenzione, ”con cui si dispone la confisca delle mie aziende e di alcuni miei beni” gli è stato notificato stamattina.

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