Ha creato polemiche un’installazione video, con audio in cuffia, dell’artista cinese Zheng Bo dal titolo “Pteridophilia” sistemata nell’orto botanico di Palermo nell’ambito della manifestazione internazionale d’arte «Manifesta» in cui si vedono scene «erotiche» tra l’uomo e le piante. Oltre ai commenti su Facebok sono intervenuti alcuni esponenti politici che stigmatizzano la possibilità che il video venga visto anche da bambini e chiedono che l’installazione venga rimossa. Il direttore dell’Orto Botanico, Rosario Schicchi, dice: «Sin dall’inizio ho chiesto di collocare un cartello con scritto contenuto non adatto ai minori di 16 anni ed inserire delle cuffie di modo che non si sentisse l’audio del video e richiesto che a vigilare ci fosse del personale».
«L’opera esplora il potenziale eco-queer – si legge nel cartello illustrativo dell’installazione, sistemata nell’Orto Botanico da metà giugno, quando è stata inaugurata la biennale di arte contemporanea nomade in corso a Palermo – e ritrae sette giovani che camminano in una foresta di Taiwan stabilendo un contatto intimo con delle felci. Fanno l’amore con le piante, percependone la morbidezza e il profumo».
Schicchi fa sapere che al momento «l’installazione è spenta» e che si trova «in un’area non immediatamente visibile». Il professore sottolinea anche di «aver adottato tutte le misure del caso». «All’Orto Botanico – aggiunge – i bambini possono accedere solo accompagnati dai genitori. Chiamerò il responsabile di Manifesta per richiedere nuovamente la presenza di un addetto». Sui social alcune persone hanno pubblicato una parte del video tacciando l’opera come “pornografica”. Alla domanda cosa risponde a chi la definisce in questo modo, Schicchi dice: «E’ una forma d’arte, sulla quale personalmente ho dei dubbi, ma se “Manifesta” la propone avrà una valenza».
Intanto Salvo Coppolino e Edoardo De Filippis, esponenti provinciali di Diventerà Bellissima, dicono: «Esporre dei monitor che trasmettono esplicite scene di sesso è di una volgarità senza limiti: logica avrebbe voluto che tali espressioni artistiche (se così si possono definire) fossero esposte in un luogo chiuso con chiare indicazioni sul tenore dei contenuti, evitando di suscitare le giuste proteste di chi, tra i visitatori, ha avuto la sventurata idea di portare bambini. Il video va rimosso».
I consiglieri della commissione comunale competente in materia di affari legali, Sabrina Figuccia, Claudio Volante, Rosario Arcoleo e Giusepina Russa dicono: «Le immagini proposte potrebbero rivelarsi offensive del pubblico pudore e comunque urtare la sensibilità di minori. Oltre a chiedere un incontro urgente, abbiamo chiesto anche alla fondazione Manifesta di rivedere la propria posizione sull’argomento, adottando tutte le necessarie cautele. Ci piacerebbe inoltre conoscere e avere copia delle relazioni tecnico-artistiche che hanno motivato le scelte per l’inclusione dell’artista e se siano state effettuate tutte le valutazioni circa l’esistenza di ipotizzabili reati di oltraggio al pudore».