Ancora una volta è la Sicilia a confermarsi come la zona in cui sono stati effettuati il maggior numero di operazioni di spegnimento, 458. Seguono la Puglia con 241 interventi, la Calabria con 226, la Campania con 221 e il Lazio con 214.
A Messina e provincia, invece, sono rimasti attivi solo piccoli focolai sui monti peloritani e in altre zone della città; nel pomeriggio sono riprese le lezioni e l’attività didattica nelle facoltà che ieri erano state evacuate nel rione Annunziata. Intanto, i vigili del fuoco sollecitano un rafforzamento dell’organico ritenuto insufficiente a fronteggiare l’emergenza e il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta lancia un appello ai ministri della Giustizia e dell’Interno affinché vengano introdotte “pene severissime” nei confronti dei piromani, e pensa all’acquisto di droni per dotare la protezione civile di strumenti preventivi di avvistamento. I danni sono stati ingenti: secondo la Coldiretti sono andati in fumo duemila ettari di uliveti e vigneti. Sempre in Sicilia, l’incendio che ieri ha bruciato la valle Scaldaferro, tra Enna e Calascibetta, ha danneggiato la linea ferroviaria Catania-Palermo che è stata interrotta costringendo a ricorrere a un servizio sostitutivo di pullman. Fiamme anche sul Gargano.