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Sold out per un istrionico Pippo Pattavina in “L’aria del continente” di Martoglio

Sold out per un istrionico Pippo Pattavina in “L’aria del continente” di Martoglio

17.02.2019.

di Elisa Guccione 

CATANIA- Sul palco del teatro Metropolitan, nell’ambito della “Stagione a quattro stelle- Gilberto Idonea” dopo il debutto a Belpasso, rivive “L’aria del continente” di Nino Martoglio il classico più famoso della drammaturgia siciliana, rappresentato nel 1915 per la prima volta con successo dalla Compagnia di Angelo Musco ed adesso diretto e interpretato con grande stile dallo straordinario mattatore Pippo Pattavina, eccellente protagonista delle pagine più importanti del teatro italiano.LAria del continente

Una versione fedele al testo dell’autore belpassese che, a distanza di oltre un secolo dal debutto teatrale e ottantaquattro dalla versione cinematografica del regista Gennaro Righelli interpretata dalla coppia simbolo del nostro teatro Angelo Musco e Rosina Anselmi, con le scene e i costumi di Riccardo Cappello e le musiche di Pippo Russo, racconta perfettamente il provincialismo, l’ignoranza e l’agilità mentale della gente del popolo capace di saper reagire alle diverse situazioni della vita come l’emancipazione femminile e il finto perbenismo borghese.

Pippo Pattavina_LAria del Continente

La Sicilia arricchita, desiderosa di gustare ogni piacere della vita, è incarnata da Don Cola Duscio, un coinvolgente ed istrionico Pippo Pattavina, meritatamente applaudito dal numeroso pubblico presente, che dopo aver respirato l’aria romana del continente per una banale operazione di appendicite ritorna in Sicilia con Milla Milord, un’avvenente signorina continentale, interpretata da Claudia Sangani, che suscitando le ire dell’autoritaria sorella Mariastella, una vulcanica e brava Claudia Bazzano, e l’invida del cognato Don Lucino Faro, Santo Pennisi, decide di vivere secondo “l’uso civile” del continente abbandonando abiti, atteggiamenti e, soprattutto, mentalità tipicamente nostrane.

Tanti i momenti comici e giocosi messi in scena dall’attenta regia e interpretati da un cast corale e affiatato composto dai già citati Pippo Pattavina (Don Cola), Claudia Bazzano (Mariastella), Don Lucino (Santo Pennisi), Claudia Sangani (Milla Milord), e Aldo Toscano (delegato di P.S), Cosimo Coltraro (Sasà), Luciano Fioretto (Cecè), Anna Nicolosi (cameriera di don Cola Duscio), Luca Micci e Federica Amore (Mischilu e Clementina figli di Marastella e Don Faro), Antonio Marino (tenente), Giovanni Vasta (Orazio il cameriere del circolo) hanno conquistato applausi senza sosta in particolare durante il momento di estrema comicità in cui l’inesperto dongiovanni racconta con gesti e battute miste tra dialetto e italiano maccheronico l’operazione subita come solo a Roma sanno fare o l’amara scoperta che la giovane canzonettista continentale è una trovatella “carrapipana” la quale messa alle strette etichetta Don Cola come “vecchiu stranchillato e puddicinedda co giummo” suscitando scroscianti applausi per uno spettacolo sempre attuale caposaldo delle pagine più importanti della storia del glorioso teatro siciliano.

Elisa Guccione

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