di Elisa Guccione
CATANIA- Debutterà mercoledì 3 luglio con repliche fino a domenica 7 alla Sala Chaplin di Catania “Solo l’amore conta”, lo spettacolo-tributo a Pier Paolo Pasolini scritto e diretto da Nicola Costa, rappresentato dal gruppo del Centro Studi Teatro e Legalità di Catania a distanza di quasi cinque anni dall’ultimo allestimento catanese che ha fatto registrare unanimi consensi di pubblico e critica.
“Parlare di Pasolini ai giorni d’oggi è un atto dovuto e al tempo stesso rivoluzionario– afferma Nicola Costa-. La sua poesia, il suo pensiero, il suo orientamento alla bellezza, la sua contestazione sono quanto mai attuali e rappresentano gli elementi determinanti sui quali ho costruito il testo. Questo è uno spettacolo che partendo dalla consapevolezza che il teatro, oggi più che mai, è arte ma anche strumento di riflessione, non semplice intrattenimento ma sollecitazione, provocazione orientata alla riflessione, contributo”.
Nicola Costa artista catanese dal curriculum prestigioso da poco insignito del premio della XVIII Kermesse di Moda Teatrale, sezione “Sviluppo Culturale”, organizzato dalla Prof.ssa Liliana Nigro, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania, per la competenza artistica e per il valore sociale dei suoi testi di denuncia che da sempre toccano temi delicati ed attuali come, fra i tanti, l’immigrazione, la lotta alla mafia, la corruzione politica. Il tributo a Pasolini si allinea con la sua ricerca, con il suo stile drammaturgico impegnato ma al tempo stesso capace di emozionare anche lo spettatore più critico.
Sul palco del teatro Chaplin 15 interpreti di grande sensibilità ed orientamento artistico daranno vita ad una pièce complessa dal punto di vista linguistico, semantico e contenutistico nella quale si racconterà prima di tutto l’amore, ma anche lo scempio determinato dagli effetti del consumismo, il pensiero e la contestazione pasoliniana, la lotta e gli ideali del grande scrittore bolognese. Il tutto attraverso una serie di rimandi ad alcuni importanti fatti di cronaca nera e politica su cui lo stesso Pasolini ha più volte puntato l’attenzione. Spazio anche alla ricostruzione biografica della vita del poeta con uno sguardo rivolto ai rapporti familiari, alle emozioni per le prime scritture, ai rapporti spesso contrastati con la stampa del tempo ed un’analisi su quella porzione di Italia che mutava, rimanendo tuttavia intrappolata nei contrasti tra borghesia e sottoproletariato.
Nell’epoca attuale, quella dei social network e della disattenzione culturale, educare al teatro attraverso la drammaturgia contemporanea è una sfida che solo pochissimi artisti motivati e competenti hanno il coraggio di sperimentare e la volontà di lanciare. A tal proposito, nonostante le molteplici difficoltà ambientali e temporali, il lavoro posto in essere sul territorio dal Centro Studi Teatro e Legalità diretto dallo stesso Costa non può che considerarsi fondamentale per il proseguo di un percorso già concretamente avviato sia in termini di formazione che di sensibilizzazione sociale il quale, soprattutto attraverso il contributo degli artisti e dei giovani, non può che lasciare aperta la porta della speranza di un cambiamento tante volte auspicato ed altrettante rimandato o disatteso.
“Pasolini- conclude il regista- è un esempio di contemporaneità e di analisi antropologica del momento storico che viviamo. Rappresentarlo è un privilegio ma anche una pesante sfida che impone responsabilità e cautela”.
Elisa Guccione