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Sud Clarinet, C’è il Mediterraneo al centro dell’incontro tra Giovanni Mattaliano con l’Ensemble Calamus

Sud Clarinet, C’è il Mediterraneo al centro dell’incontro tra Giovanni Mattaliano con l’Ensemble Calamus

27.04.2019.

Ci sarà tutto il Mediterraneo nel concerto che domenica 28 aprile alle ore 19.30,  la Camerata Polifonica Siciliana in collaborazione con l’Ensemble di clarinetti Càlamus propone al Museo Diocesano di Catania. Si tratta di Sud Clarinet (Progetti d’Arte 2019), ideato e diretto dal musicista palermitano Giovanni Mattaliano clarinettista, sassofonista, compositore, didatta, autore di testi poetici e teatrali, si tratta di una performance creativa fatta di musica, danza e ritmi percussivi.

In scena con Giovanni Mattaliano, clarinetto solista e performer, ci saranno Daniela Ferrarello danzatrice, Concetta Sapienza duduk, Franco Barbanera  gaita galiziana e ney, Giovanni ed Enrico Caruso percussioni, Giuliana Torre fotografia di scena e riprese, e l’Ensemble di clarinetti Càlamus diretto Carmelo Dell’Acqua e formato da Vanessa Grasso, Concetta Sapienza, Giuseppe Dugo, Roberto Piluso, Calogero La Mattina, Maurizio Mignosa, Leandro Spitale, Gianluigi Catalano, Simone Americi, Michela Duca, Francesco Scacco, Marta Romeo, Angelo Verzì, Nicolò Impallomeni, Gabriele Pasqualini, Alessia Middione, Davide Milioto, Giambattista Scollo, Cecilia Raunisi, Salvatore Sapienza, Francesco Greco.

Sud Clarinet prende l’avvio dal progetto di Giovanni Mattaliano, da anni impegnato nel recupero delle sonorità mediterranee che ama miscelare alle avanguardie, e incontra l’Ensemble Calamus che per questo concerto metterà in risalto la sua “anima etnica”. Così i fiati virtuosi, ammalianti, ritroveranno insieme la via del Mediterraneo.

Il programma del concerto prevede l’esecuzione di brani originali di Mattaliano (Balarm, Soteira,  Zeta world, Spirit) di cui sarà eseguito per la prima volta “Accra”, composto quest’anno e dedicato al popolo africano. Fanno poi parte del programma brani tradizionali turchi, greci, spagnoli e armeni, nonché grandi classici come “Besame mucho” di  Consuelo Velàsquez Torres e  “Oblivion di Astor Piazzolla”, ma non mancherà spazio per le improvvisazioni.

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