CATANIA- Nel primo giorno della zona arancione per la Sicilia in pieno rispetto delle norme anticovid la galleria del centro commerciale “Porte di Catania” é arricchita dagli splendidi abiti e costumi teatrali realizzati dagli allievi della cattedra di Storia del Costume per lo Spettacolo diretta da Liliana Nigro, docente dell’Accademia di Belle di Arti di Catania, in occasione della XIX mostra dedicata a Sant’Agata.
“Contamin/Azione“, il titolo della mostra, evento patrocinato dal Comune di Catania con il supporto della Maison Alta Moda Sposa “Amelia Casablanca”, l’associazione PromoPaola di Agnese Juzack e il gruppo di giovani stilisti della “Maison Du Cochon”.
“Si può pregare Sant’Agata in diversi modi- spiega Liliana Nigro curatrice dell’evento più atteso e glamour dell’anno- anche creando degli abiti e dei costumi teatrali pensati appositamente per raccontare la sua storia di donna e martire”. La mostra con i suoi settanta abiti e i suoi ricami diventa punto d’incontro tra la tradizione religiosa e quella più laica capace di instaurare un dialogo tra diversi settori di crescita umana e civile. “La festa di Sant’Agata è il momento più atteso dai catanesi- spiega padre Francesco Collodoro parroco della Chiesa Madonna del Carmine intervenuto per benedire la mostra e i presenti in uno dei periodi più difficili del secondo dopoguerra ad oggi- tutti coloro che svolgono un ruolo nel campo della formazione e dell’educazione hanno il compito di rafforzare e sviluppare la cultura che può essere interpretata anche con la creatività e la fantasia dei giovani stilisti che ogni anno partecipano all’esposizione”. Dello stesso parere Riccardo Tomasello, presidente dei festeggiamenti Agatini: “Creare e diffondere la bellezza è l’unico mezzo che i giovani hanno per difendersi e migliorare la nostra società”.
Sulle note del sax di Luigi Zimmitti e la voce del soprano Marzia Catania il giornalista Rai Stefano Corradino, testimonial dell’evento, ha tagliato il nastro augurale della XIX edizione.
La giuria di qualità presieduta da Anna Rita Mattaliano, direttore ospedale San Marco, insieme a Santino Mirabella, giudice tribunale di Catania, Antonio Parrinello, giornalista, Salvo Noe’ motivatore, Fabio e Nino Palella, Maison Amelia Casablanca, Marcello Santocchini, ristoratore, Simone Lemmo, speaker, Plinio Milazzo, attore, Lina Scalisi, presidente Accademia di Belle Arti, Maria Nunzia Villarosa, direttore Archivio di Stato di Catania, Enzo Tromba, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania, Marco Mirabella, imprenditore ed organizzatore di eventi, Giusy Sciacca, giornalista, Riccardo Tomasello, presidente Festeggiamenti Agatini, e Alessandro Porto assessore Comune di Catania, hanno assegnato alle tre creazione più meritevoli una borsa di studio e uno stage formativo offerto dalla Maison Amelia Casablanca, firma riconosciuta dalle passerelle internazionali dall’Alta Moda Sposa.
Al primo posto per la sobria eleganza e la cura dei particolari si classifica l’abito creato dagli stilisti Noemi Sicurella, Maria Sgandurra e Gloria Trinacriae; conquistail secondo posto la stilista Gloria Ferlisi per aver raccontato il martirio di Agata unendo elementi della tradizione senza trascurare le innovazioni fornite da materiali inusuali; terzo posto per Roberta Schiliró per aver descritto austerità e femminilità legata ad un alone di mistero.
La mostra sarà visitabile fino al 14 febbraio tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00. Oltre all’esposizione degli abiti é possibile poter ammirare gli scatti dei fotografi Giuseppe Lo Presti, Massimo Pantano, Donatella Turillo, Angelica Ausilia Giadone, Giuseppe Sergi, Enzo Raineri e i fotografi dell’Associazione Acaf.
Ph Giuseppe Lo Presti – Massimo Pantano