«Prima che la notte», film di Daniele Vicari con Fabrizio Gifuni nei panni di Pippo Fava, giornalista antimafia assassinato a Catania nel 1984, è il primo ad aggiudicarsi il Nastro della legalità per la tv, il nuovo riconoscimento che i Giornalisti Cinematografici dedicano – in collaborazione con Trame Festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme – alle opere che esprimono e difendono il valore civile di condanna e resistenza contro ogni mafia. Il film, una coproduzione tra Rai Fiction e Italian International Film, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano, è andato in onda mercoledì 23 maggio in prime time su Rai Uno, conquistando 3,4 milioni di telespettatori per uno share del 15,7%, vincendo la serata.
Il film tv è stato tratto dall’omonimo libro scritto dal figlio di Pippo Fava, Claudio, con Michele Gambino, adattato sul piccolo schermo grazie alla sceneggiatura dei due autori, Monica Zapelli e Daniele Vicari. I Giornalisti Cinematografici consegneranno a «Prima che la notte» il Nastro della legalità per la tv martedì 29 maggio a Roma nel corso della serata dei Nastri d’Argento al Museo MAXXI. Il riconoscimento anticiperà il Nastro della legalità per il cinema che sarà assegnato il 24 giugno a Lamezia – nella serata di chiusura di Trame, il prestigioso festival di libri sulle mafie giunto alla sua ottava edizione – a un film uscito in sala quest’anno.
«Il riconoscimento da parte di pubblico e critica ottenuto da un’opera come “Prima che la notte” ci rende particolarmente orgogliosi», ha commentato Paola Lucisano, responsabile delle produzioni televisive di IIF e di Lucisano Media Group, società che controlla la storica casa di produzione fondata nel 1958 da Fulvio Lucisano. «Il successo del film premia il lavoro di una squadra che si è impegnata con passione e rispetto per fare conoscere al grande pubblico non dei valori astratti, ma la storia di un uomo che con il suo esempio semplice e straordinario allo stesso tempo ci ricorda come la nostra libertà si basi sul coraggio e sulle responsabilità che ogni individuo ha verso gli altri, prima ancora che verso se stesso».