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Venezia: Clooney, c’è una nuvola nera sull’America

Venezia: Clooney, c’è una nuvola nera sull’America

03.09.2017.

“Oggi c’è una nuvola nera sull’America. Tutti nel Paese sono arrabbiati al massimo. Arrabbiati su come il Paese sta andando. Mentre giravamo sentivo discorsi elettorali che parlavano di muri da alzare e di come rendere forti e grandi gli States. Queste problematiche purtroppo non sono mai morte negli Usa”. Così Clooney oggi al Lido per il suo film in concorso Suburbicon. A chi gli ha chiesto se amerebbe candidarsi alla presidenza, ha risposto: “Farei il tifo per qualsiasi altra persona volesse farlo”.

Applausi stamani al Lido per l’America dei Coen firmata George Clooney. ‘Suburbicon’, sesto film da regista di Clooney, in corsa per gli Usa in questa 74/a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, è una commedia-thriller scritta dai fratelli Coen negli anni Ottanta che porta in scena l’America di allora come quella di oggi. Siamo nel 1959, nel caramellato quartiere di Suburbicon, ispirato al centro di Levittown (Pennsylvania), dove gli americani difendono la loro identità bianca.

Qui, in questa cittadina che ricorda quella di Lontano dal Paradiso, arriva una famiglia di colore, i Meyers, che mette tutto in subbuglio. Ma questo nucleo familiare di afroamericani è davvero pulito e casto rispetto ai suoi vicini bianchi. Sicuramente rispetto alla famiglia di Gardner Lodge (Matt Damon), impacciato capofamiglia che vive con la moglie paralizzata, Margaret (Julianne Moore), la sorella di lei (ancora Julianne Moore) e il figlio adolescente Nick (il bravissimo Noha Jupe). Nella casa dei Lodge a un certo punto fanno irruzione due balordi, due brutti ceffi, ma anche loro si riveleranno, alla fine, non abbastanza cattivi rispetto a quel quartiere in cui tutto è ordinato e dipinto.

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